Nuove e più moderne opportunità di diagnosi per immagini in campo neurologico, ortopedico e oncologico, e tempi di attesa ridotti, grazie agli interventi di ammodernamento strutturale e tecnologico realizzati nel reparto di Radiologia del Montecatone Rehabilitation Institute, il principale polo regionale per la riabilitazione intensiva delle persone con lesioni midollari, ubicato sulle colline imolesi in provincia di Bologna.
Ad inaugurare ufficialmente questa mattina la nuova strumentazione e i nuovi locali, adiacenti alla cosiddetta “Area Critica” destinata alle terapie intensive e subintensive, l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffele Donini, il sindaco di Imola, Marco Panieri, il direttore generale dell’Istituto Mario Tubertini, il direttore sanitario, Virna Valmori, e il presidente del CdA dell’Istituto, Giovanni Pieroni
Il nuovo presidio diagnostico di ultima generazione, attrezzato con una Risonanza magnetica 3 Tesla (Tesla è l’unità di misura utilizzato per la diagnostica) e una Tac a 64 strati, è stato realizzato grazie ad un investimento complessivo di 2 milioni di euro, finanziati interamente dall’Istituto.
La nuova area di diagnostica rappresenta un ulteriore, importante tassello nello sviluppo delle attività dell’Istituto, sia di carattere clinico che di ricerca, e consente ai degenti di effettuare gli accertamenti direttamente nella struttura che li ospita, evitando il trasferimento in ambulanza presso altre sedi ospedaliere per eseguire le indagini programmato o in emergenza. Il reparto, ultimato lo scorso autunno, è già operativo da alcuni mesi e nel primo periodo di attività, grazie alle nuove attrezzature, ha garantito anche le prestazioni diagnostiche in agenda dell’Ospedale Nuovo di Imola, il cui macchinario per la risonanza magnetica era in fase di sostituzione.
Il Montecatone Rehabilitation Institute di Imola
Si tratta di un ospedale di alta specialità del Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna ed è il principale polo regionale per la riabilitazione intensiva delle persone con lesioni midollari e uno dei tre centri di riferimento regionale per le lesioni cerebrali acquisite. In Istituto l’approccio riabilitativo, oltreché sul versante strettamente clinico, si estende alla formulazione di programmi personalizzati finalizzati alla riconquista, da parte del paziente, del migliore livello di autonomia possibile nella nuova condizione e inclusione in tutti gli aspetti della vita sociale.
Tra le Unità operative presenti nella struttura si va dall’”Area Critica” dotata di posti letto di terapia intensiva e subintensiva dove i pazienti con danno midollare/cerebrale vengono accolti precocemente, quando ancora le condizioni cliniche non sono stabilizzate, alle Unità più propriamente riabilitative. Tra queste, l’Unità spinale, che è il più grande presidio riabilitativo del Paese per persone con lesione al midollo spinale, dedicata all’approccio complessivo delle persone affette da lesione midollare, sia di natura traumatica che atraumatica (lesioni midollari causate da patologie infettive, neoplastiche, degenerative), in fase acuta e/o di stabilizzazione.
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