SANITA’ MARCHE:
I MARCHIGIANI PER POTER CURARSI DEBBONO ANDARE ALL’ESTERO
Mentre la sanità marchigiana va in vacanza, i cittadini marchigiani sono costretti ad andare all’estero per curarsi.
Dopo aver depauperato i servizi sanitari e reso “in fin di vita” gli ospedali dell’entroterra pesarese, Ceriscioli ha sferrato l’ultimo colpo alla sanità marchigiana: un Accordo con la Repubblica di San Marino, per attivare una collaborazione nei settori sanitario e socio-sanitario. La proposta sulla carta potrebbe sembrare anche accattivante, ma a conti fatti si rivela il solito specchietto per le allodole che penalizza le tasche dei marchigiani presagendo un aumento dei costi sistematico.
Alla base dell’Accordo dovrebbe esserci un “beneficio reciproco”, ma leggendo i dati del Ministero della Salute relativi alla spesa sanitaria per la mobilità degli ultimi tre anni da e per San Marino, si capisce all’istante che il vantaggio sarà solo per i Sammarinesi.
Andando a leggere nel dettaglio, si vede infatti che verranno avviate forme di collaborazione tecnico scientifica e di scambio di prestazioni ambulatoriali e di degenza. In pratica questo vuol dire che i cittadini di San Marino potranno venire a curarsi nelle Marche e, viceversa, i marchigiani potranno ricevere prestazioni all’interno di strutture di San Marino. Questo però solo se “per tali prestazioni esistano tempi di attesa più lunghi dello standard”.
Ma come? Non era uno dei problemi già risolti dal nostro Presidente, con anomala delega alla Sanità, Ceriscioli, nei suoi primi 300 giorni di governo?
Soprattutto quando <<c’è il sospetto che le liste di attesa siano qualcosa di artato, di alimentato perché così si incentivano meccanismi diabolici. È l’esempio del distacco tra la politica, governo e cittadini: il governo che permette fenomeni che poi costringono i cittadini con un bisogno fondamentale ad andare a trovarselo, pagando!>>, queste le dichiarazioni dello stesso Ceriscioli in un intervista lo scorso 26 giugno 2015 !?!!
L’azione inoltre non va al cuore del problema: non introduce semplificazioni nella procedura poco agevole per il rilascio dei modelli autorizzativi, aspetto facilmente superabile se solo ci fosse la volontà, come rilevato dagli stessi uffici regionali in sede di discussione in IV Commissione.
Di nuovo questo governo PD ci propone una soluzione che non mira al problema. Il problema rimane, inalterato e grave: costi troppo alti a carico dei cittadini per un sistema di prestazioni che lascia molto a desiderare.
Romina Pergolesi
M5S Marche