Il Policlinico Sant’Orsola, insieme a due unità operative dell’Ospedale Maggiore di Bologna, Chirurgia toracica e Chirurgia A e d’urgenza, diventa IRCCS, il primo Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico interaziendale dell’Emilia-Romagna, coinvolgendo sia l’Azienda Ospedaliero-Universitaria che l’Azienda Usl: il via libera è arrivato oggi a Roma dalla Conferenza Stato-Regioni.
Il riconoscimento conclude il percorso avviato a fine 2018 dalla Regione assieme alle due Aziende sanitarie, al Comune e all’Università, ed è stato ottenuto per due ambiti di ricerca, rispetto ai quali Bologna rappresenta già un punto di riferimento a livello nazionale e non solo: l’assistenza e ricerca nei trapianti e nel paziente critico e la gestione medica e chirurgica integrata delle patologie oncologiche.
Con questo nuovo ingresso, salgono così a cinque (quattro pubblici e uno privato), gli IRCCS dell’Emilia-Romagna, che si conferma polo d’eccellenza, all’interno del sistema nazionale e internazionale, per la ricerca clinica e sperimentale, l’assistenza altamente specializzata ai pazienti e la formazione: Istituto Ortopedico Rizzoli (Ior) di Bologna, Istituto delle Scienze neurologiche (Ospedale Bellaria, all’interno dell’Azienda Usl di Bologna), Istituto in tecnologie avanzate e modelli assistenziali in oncologia (Azienda Usl di Reggio Emilia), e Istituto Scientifico Romagnolo per lo studio e la cura dei tumori-IRST di Meldola (privato).
Per la sanità dell’Emilia-Romagna ciò testimonia la capacità di integrare assistenza e ricerca e permette di accedere a nuovi, consistenti finanziamenti. Per i pazienti con patologie molto complesse che già oggi, da tutta Italia e non solo, vengono curati in questi ospedali, significa poter contare su protocolli sperimentali e ricevere i trattamenti più innovativi. Per i professionisti, sviluppare ulteriormente l’attività di ricerca anche entrando a far parte di reti internazionali.
La presentazione alla stampa è stata fatta oggi in videoconferenza, subito dopo l’approvazione della Conferenza Stato-Regioni, con collegamenti da Roma e da Bologna, da Stefano Bonaccini, presidente della Regione e della Conferenza delle Regioni; Raffaele Donini, assessore regionale alle Politiche per la salute; Giuliano Barigazzi, assessore comunale alla Sanità e Welfare e presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria metropolitana di Bologna; Francesco Ubertini, rettore dell’Università di Bologna; Chiara Gibertoni, direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna e commissario straordinario dell’Ausl Bologna.
Bologna già centro di riferimento clinico assistenziale e di ricerca
Il riconoscimento conferma come Bologna e l’Emilia-Romagna rappresentino, a partire dagli ambiti per i quali è stato ottenuto l’Irccs, un punto di riferimento clinico-assistenziale e di ricerca a livello nazionale e non solo. All’interno del Policlinico Sant’Orsola sono presenti numerose funzioni e centri di riferimento ad alta complessità relativi a questi ambiti, in particolare: trapianto d’Organo (cuore, polmone, intestino isolato, multiviscerale, fegato rene pediatrico e adulto) e di midollo adulti e pediatrico; cardiochirurgia adulti e pediatrica; centro Ecmo (Extra Corporeal Membrane Oxygenation); centro di riferimento regionale per l’insufficienza intestinale cronica benigna; centro di riferimento regionale per la diagnosi e il trattamento delle malattie croniche intestinali; centro di riferimento regionale per il trattamento della neoplasia ovarica; centro unico regionale per terapie CAR-T; nefrologia pediatrica per la gestione del paziente con insufficienza renale cronica; immunogenetica e genetica molecolare.
L’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna è inoltre riconosciuta come unità partecipante a 5 reti Ern (European Reference Network), relativamente ai tumori solidi rari negli adulti, alle malattie respiratorie, alle condizioni endocrine, alle malattie della pelle e alle malformazioni congenite e disabilità intellettuali rare. Non solo, perché negli ambiti di riconoscimento Irccs nel triennio 2016-2018 per l’attività di ricerca sono stati ottenuti oltre 3milioni e 800mila euro di finanziamenti, condotti 141 studi clinici sperimentali con quasi 5.900 soggetti arruolati, di cui 7 studi sperimentali condotti da Ematologia, Oncologia e Oncoematologia Pediatrica.
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