È confermato per mercoledì 22 maggio lo sciopero nazionale del personale della sanità privata e delle RSA accreditate, proclamato da FP CGIL, CISL FP e UIL FPL. L’iniziativa coinvolgerà anche l’intera Emilia-Romagna, dove si terranno assemblee, presìdi e iniziative pubbliche, con un appuntamento centrale a Bologna, davanti alla sede della Regione a partire dalle ore 10.30.
Lo sciopero nasce in risposta all’impasse nelle trattative per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali (CCNL) della Sanità Privata Aiop-Aris e delle RSA. Le sigle sindacali denunciano l’immobilismo delle associazioni datoriali, accusate di subordinare l’apertura dei negoziati alla garanzia di una copertura integrale dei costi da parte del Ministero della Salute e delle Regioni.
«Una posizione inaccettabile – spiegano i segretari regionali Marco Bonaccini (FP CGIL), Sonia Uccellatori (CISL FP) e Paolo Palmarini (UIL FPL) – che lascia circa 10.000 lavoratrici e lavoratori in Emilia-Romagna senza contratto da 6 a 13 anni, nonostante svolgano un servizio pubblico a tutti gli effetti».
I sindacati chiedono regole vincolanti per l’accreditamento delle strutture private che beneficiano di fondi pubblici: «Chi riceve risorse pubbliche – sottolineano – deve garantire salari dignitosi, rispetto dei diritti e dotazioni organiche adeguate, come accade nella sanità pubblica».
Le organizzazioni sindacali chiedono alla Regione di inserire l’obbligo di rinnovo contrattuale come condizione per mantenere l’accreditamento, e di farsi portavoce in Conferenza delle Regioni e al Ministero della Salute per fermare una “corsa al ribasso” che colpisce lavoratori e servizi essenziali.
«È una battaglia di civiltà – concludono – per i diritti dei lavoratori, ma anche per garantire ai cittadini qualità e dignità nei servizi di cura e assistenza. Non ci fermeremo finché non sarà riconosciuto il valore del lavoro svolto ogni giorno in questi settori fondamentali della sanità».