È un match duro, consumato senza esclusione di colpi, quello fra i vertici del Partito dei socialisti e dei democratici e gli ex del nuovo Partito socialista riformista sammarinese Paride Andreoli, perché siete usciti? “Perché siamo socialisti, crediamo nei valori e negli ideali del socialismo. Quando, con entusiasmo, abbiamo dato vita al Psd l’obiettivo era quello di creare anche in Repubblica, dopo la caduta del Muro di Berlino, una grande forza socialista, capace di confrontarsi con tutte le forze democratiche e di centro. Tutte le conclusioni ufficiali, tutti gli indirizzi fin dalla sua fondazione andavano in tal senso. Poi, piano piano, la linea si è discostata da questi dettami ed il Psd, nonostante fosse il partito di maggioranza relativa, si è ritrovato isolato, per di più supino nei confronti degli ex comunisti alleati ed interni. Con la maggioranza dei socialisti abbiamo combattuto per riportare il Psd sulla giusta via… L’unico modo, ormai, di rilanciare l’azione socialista era quello di uscire e fondare un partito nuovo, di soli socialisti, con l’obiettivo di riunire, nel rispetto degli attuali ruoli, tutte le forze socialiste, formate da socialisti e non mascherati o di comodo, sotto un unico tetto come ai tempi del Pss”.
Il Nuovo partito socialista ha giudicato positivamente la nascita del Psrs e non ha fatto mistero di guardare con molta attenzione al Psrs. Che prospettive intravede in questo interessamento? Ho ascoltato in diverse occasioni le positive affermazioni di alcuni esponenti di quel partito, che ci ha, altresì, invitati al dialogo ed un confronto fra partiti fratelli. Per quanto ci riguarda il dialogo è aperto con tutte le forze politiche ed è naturale favorire il confronto con le forze socialiste. Del resto, con loro, abbiamo condiviso in passato lunghi ed importanti percorsi. Oggi, nel rispetto dei diversi ruoli, dobbiamo favorire l’avvio di un nuovo cammino. Non si dimentichi che il Psrs è nato per dare una casa comune a coloro che credono negli ideali e nei valori del socialismo e che intendono, attraverso un percorso riformista, ammodernare il sistema nell’interesse del Paese”.
E i rapporti con il Psd? Belluzzi ha invitato le forze socialiste a fare una sorta di patto federativo con loro… “La proposta di Belluzzi, un com- pagno che proviene dalla casa socialista, si potrebbe considerare interessante se non fosse che il suo attuale partito, il Psd, nato dall’unità con i post-comunisti, non ha più niente di socialista. Doveva diventare la grande casa del socialismo, ma oggi i socialisti se ne sono ormai andati tutti, in quanto questo obiettivo era ed è oggi ancor più impossibile da perseguire. Pensare di federarci con un partito che ha svilito, nella sua linea politica, nelle sue azioni, i valori del socialismo è impossibile; è invece naturale tendere una mano a chi ancora si riconosce nel solco e nella tradizione del socialismo.
Dunque quali saranno i prossimi passi del Psrs? “Il primo sarà senza dubbio l’Assemblea costituente, che abbiamo fissato per il prossimo 30 settembre al Teatro Concordia di Borgo Maggiore. Sarà un momento importante, in quanto il nostro progetto politico ed economico, in quella sede, prenderà la sua forma ed organizzazione definitiva. Un passaggio che andava fatto al più presto, perché è necessario concentrarsi sui problemi che affliggono il Paese. Problemi resi ancora più pesanti dall’inefficacia del governo, che oggi parla di un imminente successo e poco dopo del suo rinvio… Di fronte a questo esecutivo, che ancora non ha saputo dare risposte al Paese, i cittadini sono davvero preoccupati e noi con loro!”.
