Ancora bufera su Sanremo a pochi giorni dalla partenza: Lucia Borgonzoni si scaglia con violenza contro Junior Cally per i contenuti delle vecchie canzoni.
Festival di Sanremo fa rima con polemica. Ogni anno, la kermesse canora più importante del Paese scatena su di sé l’ira di qualcuno. Chi accetta di organizzare e condurre il Festival lo sa bene ed è preparato ma quest’anno Amadeus deve fare i conti con vibranti proteste che lo colpiscono da più parti, con accuse molto pesanti.
L’ultima polemica riguarda uno dei cantanti in gara, il rapper Junior Cally. Amato dai più giovani e pressoché sconosciuto agli adulti, il cantante salirà sul palco dell’Ariston con il brano No Grazie, dove non mancheranno i riferimenti politici. Partecipando a Sanremo, Junior Cally ha accettato di mostrare definitivamente il suo volto, visto che fino a questo momento si era sempre esibito con una maschera che ne ha preservato l’anonimato. Tuttavia, la sua presenza non è gradita a causa di alcuni brani del passato violenti e sessisti. A scagliarsi (con decisione) contro il rapper ci sono anche Lucia Borgonzoni e Giulia Bongiorno.
In un duro attacco su Facebook la candidata del centrodestra alle prossime elezioni in Emilia Romagna ha espresso con forza il proprio dissenso nei confronti del rapper e soprattutto nei confronti di chi gli ha concesso l’opportunità di calcare un palco così importante. “Non è Sanremo, è Sanschifo“, ha titolato la candidata della Lega. Un lungo post che centra il punto sull’inadeguatezza dei messaggi trasmessi dal cantante con quelli che, invece, dovrebbe trasmettere un festival popolare come quello di Sanremo: “Uno schiaffo alle vittime e alle loro famiglie, al dolore, alle sofferenze inaudite delle donne sfregiate e violentate, un insulto senza precedenti a chi si è visto uccidere una figlia, una sorella, una compagna. Il ‘cantante’ Junior Cally sul palco di Sanremo è disgustoso. Uno che incita al femminicidio, allo stupro, alla violenza non può esibirsi tra i big del festival nazional popolare più famoso del Paese davanti a un pubblico di famiglie, giovani e bambini. È indegno.”
Nel suo lungo messaggio, Lucia Borgonzioni ha voluto denunciare il fatto come politico ma, prima di tutto, come donna, definendo “scempio” la presenza di Junior Cally a Sanremo. “Uno che canta ‘l’ho ammazzata, le ho strappato la borsa. C’ho rivestito la maschera’ mentre si muove davanti a una giovane ragazza legata mani e piedi a una sedia e con un sacchetto sulla testa, mentre cerca, inutilmente, di liberarsi non è arte. È schifo, violenza, aberrazione“, ha tuonato la candidata concludendo il suo post, nel quale ha allegato un frame del video incriminato.
Lucia Borgonzoni non è però l’unica a essersi indignata. Il quotidiano Repubblica ha pubblicato oggi una lunga lettera firmata da 29 deputate di ogni schieramento, nella quale viene analizzata sia la frase di Amadeus e sia la presenza di Junior Cally. “Appare evidente che la direzione artistica del Festival di Sanremo 2020 sia in palese contrastocon il contratto di servizio della Rai“, scrivono le deputate, che hanno chiesto le scuse di Amadeus nella missiva, che ha avuto come destinatari la Commissione di Vigilanza Rai, l’amministratore delegato Salini, il cda Rai e l’Usigrai. Il Giornale.it