Sant’Agata Feltria, rivive il rito dell’infossatura: estratte oltre 5mila forme dalle grotte storiche

A Sant’Agata Feltria si rinnova l’antica tradizione della maturazione del formaggio in fossa, segnando un importante ritorno alle origini produttive del territorio. Dopo anni di pausa, la pratica è stata riattivata grazie all’iniziativa della Cooperativa Agricola Altavalmarecchia–Montefeltro di Perticara e del suo presidente Davide Draghi, che ha scelto di investire sul recupero di questo metodo di affinamento tipico, puntando sulla valorizzazione della storia locale.

Il ciclo di stagionatura si è concluso ufficialmente mercoledì 10 dicembre, data in cui è avvenuta la riapertura delle cavità dopo un periodo di riposo di 81 giorni, iniziato il 19 settembre scorso. L’operazione ha interessato due fosse storiche del borgo, all’interno delle quali erano stati stipati circa 6.000 chilogrammi di prodotto, corrispondenti a oltre 5.000 forme. L’attività è stata svolta per conto del Caseificio Valmetauro del Gruppo Cooperlat di Jesi, confermando la sinergia tra le realtà produttive della zona.

Al momento della “sfossatura”, fase cruciale che restituisce al formaggio il suo sapore caratteristico, erano presenti anche i rappresentanti dell’amministrazione locale, tra cui l’assessore Emanuel Peruzzi e il vicesindaco Francesco Bagnoli. L’assessore Peruzzi ha commentato l’evento evidenziando come tale passaggio vada oltre il mero aspetto tecnico-produttivo, rappresentando piuttosto la prova che le tradizioni possono rigenerarsi attraverso nuove visioni imprenditoriali orientate alla sostenibilità. Lo stesso amministratore ha poi espresso l’auspicio che le numerose fosse in arenaria presenti in paese, documentate fin dal XV secolo, possano tornare a essere un fulcro di cultura e memoria contadina.

L’iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di promozione del turismo esperienziale e delle radici gastronomiche, in linea con il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio culturale. L’amministrazione comunale ha confermato l’intenzione di sostenere le imprese che investono nel recupero di questi saperi antichi, trasformando l’identità del territorio in un volano per l’economia e l’attrattività turistica.