Sant’Agata. La resilienza dei sammarinesi (Antonio Stolfi – Amici della storia sammarinese)

Sant’Agata. La resilienza dei sammarinesi.
Il 17 ottobre 1739, il cardinale Giulio Alberoni arrivo’ a Serravalle e dopo essersi fatto aiutare dal parroco per ottenere la sottomissione di alcuni villani, prosegui verso Borgo Maggiore. I Capitani Reggenti non vollero fare un torto a un uomo di un così alto rango. Il cardinale entro’ dunque in Citta’ per prendere alloggio nella casa Valloni. Dopo una serie di intimidazioni e saccheggi Alberoni penso’ di aver avuto il sopravvento e di aver portato a termine l’azione per la quale era venuto sul Monte Titano. Quindi, dopo aver affidato la gestione del paese conquistato a un certo Bartolucci di Rimini assistito da un buon numero di soldati, il 29 ottobre 1739 se ne torno’ a Ravenna. Ma i sammarinesi durante la presenza di Alberoni avevano fatto conoscere all’esterno le sue azioni illegali. L’inviato del papa, monsignor Emilio Enriquez, giunse a San Marino il 9 gennaio 1740 per conoscere la verita’. Così, il 5 febbraio 1740, giorno dedicato a Sant’Agata, la Repubblica ritrovava la sua liberta’ e indipendenza.
Antonio Stolfi (pagina Fb ”Amici della Storia sammarinese)