Santarcangelo. Altri 12 migranti in arrivo, si arriva a 66. Lavoreranno per il festival

migranti«Perchè insegnare ai profughi a usare meglio internet? Perché è un modo per integrarsi, per conoscere meglio la realtà che li ospita, per imparare a cercare lavoro e a mettersi in contatto con i parenti lontani. Al di là dei tanti stereotipi, che vogliono i profughi sbarcati in Italia tutti dotati di telefonino, molti di loro in realtà non sanno usare la Rete». Così l’assessore ai Servizi sociali Danilo Rinaldi spiega la scelta dell’amministrazione di Santarcangelo di spendere oltre 2.520 euro per «il corso di alfabetizzazione digitale» destinato ai profughi.
Una scelta che sta già provocando qualche reazione sui social network. Ma per Rinaldi è una decisione coerente con quanto stanno facendo Santarcangelo e gli altri comuni della Valmarecchia. «I profughi non vanno solo accolti, è importante dare loro la possibilità di integrarsi al meglio. Così insieme all’’associazione Zarepta di Savignano, che ci ha fatto questa proposta, abbiamo deciso di dare la possibilità ai migranti ospitati di usare meglio internet». Per gli educatori di Zarepta «è la prima volta che faremo il corso di alfabetizzazione digitale per i profughi. Ne abbiamo già tenuti molti altri per adulti, mai per i migranti…». Ma questa non è l’unica azione che il Comune porterà avanti per i tanti profughi accolti. Dopo Rimini, Santarcangelo è infatti la realtà che ne ospita di più: attualmente sono 54 e presto arriveranno a 66. Senza dimenticare i 30 a Novafeltria, i 22 a Poggio Torriana, e i diversi migranti ospitati a Verucchio.
«Crediamo molto nel coinvolgimento dei migranti, come sottolineato già dal prefetto. Per questo ho già parlato con la nuova direttrice del Festival di Santarcangelo dei teatri, affinché i profughi possano essere impegnati nei lavori di allestimento e nelle altre attività di cui la manifestazione ha bisogno. C’è anche l’idea di coinvolgerli in un progetto teatrale, se sarà possibile». Intanto si parte con i corsi per insegnare loro a utilizzare al meglio internet. «Per queste persone, lontane da casa e dai familiari, sapersi muovere in Rete è prima di tutto l’opportunità di riallacciare contatti coi propri cari, ma è anche l’occasione per cercare opportunità di formazione e di lavoro». Il Resto del Carlino