Il Punto Prelievi dell’ospedale di Santarcangelo sta affrontando una grave situazione di sovraccarico, con conseguenze significative sia per gli utenti che per il personale sanitario. Secondo quanto emerso da recenti segnalazioni, il ritorno all’accesso diretto, in particolare nelle ore tra le 9 e le 11, ha generato un afflusso di circa 300 persone, creando assembramenti e un carico di lavoro insostenibile per gli infermieri. Questa situazione ha portato a crescenti lamentele da parte degli utenti e, in alcuni casi, a episodi di malessere o tensioni, documentati attraverso fotografie e testimonianze.
La gestione del servizio era apparsa più efficiente durante la pandemia, quando l’accesso avveniva esclusivamente su appuntamento. In quel periodo, il sistema aveva permesso di gestire fino a 250-300 pazienti al giorno con sole quattro unità di personale, ricevendo persino commenti ironici sull’efficacia organizzativa imposta dall’emergenza sanitaria. Tuttavia, la recente decisione di reintrodurre l’accesso libero ha ribaltato questa stabilità, generando disagi che stanno mettendo a dura prova la tenuta del sistema sanitario locale e il benessere degli operatori.
A complicare il quadro, un’initiative recente dell’amministrazione comunale, un Open Day tenutosi il 22 marzo, ha offerto visite guidate alla Casa della Comunità con la partecipazione di volontari, ma senza menzionare le criticità del Punto Prelievi. Questa omissione ha sollevato dubbi sul fatto che l’evento possa essere stato pensato anche per distogliere l’attenzione dai problemi reali.
Nonostante le numerose segnalazioni, la dirigenza sembra non aver ancora affrontato il problema in modo concreto, limitandosi a risposte vaghe. Si rende dunque necessaria una revisione urgente delle modalità di gestione dei flussi di pazienti e delle condizioni lavorative del personale, con l’obiettivo di proteggere sia i lavoratori che la qualità del servizio offerto ai cittadini.