L’Emilia Street Parade, attesa sabato 20 settembre, accende già il dibattito politico e divide sulla sua utilità. A sollevare la voce del dissenso è Potere al Popolo Rimini, che critica duramente l’iniziativa in programma nel cuore della cittadina clementina.
Secondo il gruppo politico, la manifestazione non solo appare superflua in un territorio già saturo di eventi estivi, ma rischia di rappresentare un ulteriore passo nella trasformazione di Santarcangelo in un “divertimentificio romagnolo”, perdendo così quella vocazione di borgo raccolto e tranquillo che storicamente l’ha contraddistinta rispetto al vicino caos riminese.
A preoccupare, innanzitutto, è la viabilità: la chiusura di un tratto della via Emilia, strada considerata strategica per la mobilità della provincia, viene additata come fonte di disagi, traffico sulle arterie secondarie e possibili ostacoli in caso di emergenze.
Ma nel mirino di Potere al Popolo non ci sono soltanto le conseguenze logistiche della Parade. Nell’analisi diffusa oggi, la formazione politica inserisce l’iniziativa in un quadro più ampio di scelte amministrative locali: privatizzazione di spazi culturali, riduzione di parcheggi gratuiti, cementificazione crescente e un costo della vita giudicato ormai insostenibile. Santarcangelo – sostengono – non sarebbe più accessibile ai giovani con stipendi modesti, diventando invece meta abitata da chi proviene da altrove e dispone di redditi più elevati.
Il messaggio si chiude con un appello diretto: meno feste e più attenzione alle disuguaglianze sociali, in coerenza con i valori che un’amministrazione di sinistra dovrebbe incarnare. Una presa di posizione che, a due giorni dall’evento, alimenta la discussione pubblica e lascia intendere che l’Emilia Street Parade sarà ricordata non solo per la musica e le luci, ma anche per le polemiche che la circondano.