Maschere e costumi resteranno negli armadi. Niente festa di Carnevale oggi all’istituto Molari di Santarcangelo, la scuola frequentata dal 15enne colpito dalla meningite due settimane fa. Il ragazzo è ancora grave. «A scuola, dopo aver parlato con i ragazzi rappresentanti d’istituto – spiega la preside Maria Rosa Pasini – abbiamo deciso di non festeggiare il Carnevale. Si tratta di un gesto di solidarietà e di vicinanza verso il giovane e la sua famiglia. Abbiamo valutato insieme, dopo quanto è accaduto, che non sarebbe stato opportuno festeggiare, quanto meno qui a scuola. E’ meglio fare lezione normalmente». La decisione è stata condivisa dai rappresentanti con gli altri studenti.
NEL frattempo al ‘Molari’ è rientrato l’allarme per il rischio di contagio, dopo che per due giorni oltre la metà degli studenti non si era presentata per la paura di contrarre la meningite. Oltre 200 persone sono state sottoposte a profilassi tra familiari, compagni di scuola e professori, amici e atleti della polisportiva che frequenta il giovane. Gli studenti del ‘Molari’ restano in forte apprensione per le condizioni del loro compagno di scuola, ricoverato in ospedale dal 16 febbraio per un’infezione da meningococco di tipo Y, una delle forme più virulente di meningite.
IL QUINDICENNE verrà portato in queste ore a Parma, per sottoporsi al trattamento con la camera iperbarica. E’ ancora grave, anche se le sue attuali condizioni sanitarie permettono il trasferimento in un altro ospedale. A determinare la scelta di ricoverarlo in una struttura specializzata sono i problemi riscontrati negli ultimi giorni su alcune parti del corpo (mani, piedi e pelle in particolare), causati probabilmente dal tipo di meningite che lo ha colpito. La camera iperbarica servirà a ossigenare i tessuti del ragazzo, per evitare in questo modo il pericolo di necrosi. La prognosi resta strettamente riservata, anche se le condizioni del ragazzo fortunatamente paiono al momento stazionarie.
ANCHE Beatrice ‘Bebe’ Vio, la giovane schermitrice che ha vinto la medaglia d’oro alle ultime Paraolimpiadi, è stata costretta a fare ricorso alla camera iperbarica dopo essersi ammalata di meningite. L’atleta simbolo dei giochi paraolimpici di Rio de Janeiro ha contratto la meningite a soli 11 anni. Anche nel suo caso si era trattato di una forma fulminante. Bebe è stata sottoposta, come lei stessa ha raccontato, per una quarantina di giorni al trattamento in camera iperbarica. Nonostante le cure la ragazza purtroppo non è riuscita a salvare gli arti. La sua vita da allora è completamente cambiata, ma grazie al suo grande coraggio e a tanti sacrifici è riuscita a ricostruirsi una vita e a diventare una grande schermitrice capace di vincere titoli europei e mondiali, fino all’oro a Rio. Il Resto del Carlino
