SI ARRABBIA se qualcuno, facendo il verso a Renzi, le fa notare che «è giusto che i ricchi paghino maggiori tasse» per le loro dimore da sogno. «Ma io il castello non l’ho mica comprato. Me lo sono ritrovato (eredità della zia, la contessa Eugenia Rasponi) e dal 2010 a oggi ho già speso 2 milioni di euro per lavori di restauro, permettendo così alla Rocca Malatestiana di continuare a essere fruibile dal pubblico». E la principessa Marina Colonna di Paliano continuerà a spendere soldi per conservare il castello, nonostante il governo Renzi abbia deciso di confermare l’aliquota su dimore storiche e ville, anche in caso costituiscano la prima casa dei proprietari.
Delusa dalla decisione presa dal governo?
«Molto, perché c’è un equivoco di fondo, iniziato già ai tempi in cui era premier Monti. Si continua a pensare che chi possieda un dimora storica sia un milionario e quindi debba pagare di più… Non è così, fatta eccezione per i proprietari di alcuni palazzi romani e di poche altre realtà. In Italia le dimore storiche sono circa 40mila, molte sono aperte al pubblico grazie agli sforzi economici dei proprietari per conservarle e valorizzarle».
La Rocca di Santarcangelo da anni è tornata a essere aperta al pubblico, e ospita convegni, mostre, eventi. Meriterebbe insomma uno sconto sull’Imu…
«A mio parere sì. Ripeto, siamo in tanti a svenarci per conservare palazzi, castelli ed edifici storici che non ci portano nessun guadagno ma rappresentano per noi solo un costo. Tra l’altro la Rocca di Santarcangelo, per il suo grande valore storico, è tra gli edifici vincolati. Non possiamo toccare un mattone. E non possiamo usarla per attività ricettive o commerciali».
A quanto ammontano le imposte sulla casa, per la Rocca?
«Non mi piace fare cifre, non mi pare molto elegante. Ma siamo intorno ai 10mila euro l’anno. E mi riferisco soltanto alla tassa sugli immobili, perché poi ci sono tutte le altre…».
Praticamente una rimessa.
«Assolutamente. Ma se non ci fossi io a prendermi cura della Rocca di Santarcangelo, che rappresenta uno dei grandi monumenti della città, non lo farebbe nessuno. E in pochi anni il castello cadrebbe in degrado».
