Padre Gratien ha rinunciato a celebrare i battesimi e le comunioni previste nel convento di Roma dove si trova agli arresti domiciliari. Condannato in primo grado a 27 anni per l’omicidio di Guerrina Piscaglia, aveva ottenuto dalla Corte d’Assise di Arezzo la facoltà di esercitare la sua missione ecumenica.
Tuttavia il fatto che il segnale del braccialetto elettronico non era coperto all’interno della struttura religiosa, aveva imposto la presenza di una scorta di agenti della polizia penitenziaria per evitare il pericolo di fuga. Un’ipotesi reputata inaccettabile da Padre Gratien che ha rifiutato l’opportunità concessa dall’autorità giudiziaria.
Salvatore Occhiuto