La segretaria del Pd Santarcangelo Paola Donini: “Dopo la sentenza Mutonia, il taglio al Festival: proteggiamo e salvaguardiamo le nostre eccellenza da un governo che vuole spegnere la libertà di espressione. E a chi festeggia dico di chiedere ai nostri bar, ristoranti, alberghi e B&B cosa significano quei 15 giorni dal respiro internazionale per la nostra città”
“Dopo Mutonia, il declassamento del Festival dei Teatri: da Roma continuano ad arrivare colpi al cuore della cultura e di una città come Santarcangelo che ha fatto e fa della libertà di espressione e di pensiero e della capacità di dar voce e spazi ai migliori interpreti della scena nazionale e internazionale una sua bandiera. Il Festival ha oltre 50 anni, è il più longevo d’Italia, ha passato fasi alterne, vissuto edizioni memorabili e altre meno, ma è nel dna di Santarcangelo ed una ricchezza non solo della città, ma di tutto un territorio e dell’intero Paese. Evidentemente troppo per questo Governo, che persegue invece il pensiero unico, omologato, e colpisce chi non si allinea in maniera in questo caso vergognosa e surreale. Ma non ci arrenderemo e faremo di tutto per fermare questa deriva culturale”. Così la segretaria del Pd Santarcangelo Paola Donini, che ricorda: “Una città di provincia di 22.000 abitanti per dieci giorni all’anno diventa un crocevia internazionale di energie, idee e persone, lascia il segno e ci fa respirare un’aria internazionale. Dai nostri rappresentanti di centrodestra leggo commenti incredibili, addirittura festeggiamenti e richieste di azzerarli completamente i contributi al Festival per farlo chiudere. Che qualcuno possa non amare il teatro contemporaneo o il tipo di teatro di questi anni ci sta, io credo che bisogna avere più eventi gratuiti e recuperare le piazze come sta già succedendo proprio quest’anno con gli spettacoli e i concerti in Piazza Ganganelli. Tante cose si possono fare, cercare di migliorare, cambiare, sperare, proporre. L’unica cosa che proprio non si può fare è festeggiare che a Santarcangelo arrivino meno finanziamenti: l’opposizione chieda a negozi, bar, ristoranti e alberghi se è un bene tagliare il Festival e se c’è da brindare”.