• Screenshot
  • Sara gridava aiuto per strada. Il pm: ignorata dagli automobilisti. ”poteva essere salvata, non ci si può voltare dall’altra parte”

    Cadavere ragazza vicino auto a Roma, tra ipotesi omicidioPrima di essere uccisa, bruciata viva dal suo ex fidanzato, Sara ha cercato di chiedere aiuto in strada, provando a fermare «almeno due automobilisti», ma nessuno si è accostato. «Forse perché non capivano quello che stava accadendo o forse perché temevano per la loro incolumità». Il Procuratore aggiunto Maria Monteleone, che da tre anni a Roma coordina il gruppo di lavoro sulla vasta gamma di reati di cui sono più spesso vittime le donne (dalla prostituzione minorile alla ‘tratta delle bianche’, dai maltrattamenti in famiglia al femminicidio) nella sua carriera ne ha viste tante. Ma c’è un mix di dolore e indignazione nelle sue parole su quella scena di ferocia che si è consumata al riparo dalle luci della città, ma sotto gli occhi degli utenti delle quattroruote.

    Le persone che sono passate per la strada «sono già state sentite tutte in Questura, per loro non c’è l’accusa di omissione di soccorso», precisa il magistrato. E poi lancia un vero e proprio appello, approfittando dell’attenzione mediatica per la conferenza stampa degli inquirenti dopo la svolta notturna nelle indagini: «Speriamo che una morte così orribile non sia inutile. Invito le ragazze a denunciare e a non tenere nascoste condotte persecutorie e minacce; e invito caldamente chi si imbatte in una ragazza che chiede aiuto, anche di notte, a non essere indifferente, a non voltarsi dall’altra parte, ma a fermarsi. Se questo fosse accaduto, forse Sara sarebbe ancora viva».

    A questo punto, un passo indietro nella ricostruzione. La ragazza comunque non aveva mai esternato ai suoi cari quanto stava vivendo: «Aveva riferito cose molto generiche, per cui nessuno degli amici e dei familiari ha mai pensato che fosse in pericolo», precisa il Procuratore aggiunto. Si inserisce allora il Capo della Mobile, Silipo, per sottolineare che «molti racconti degli amici e dei familiari della vittima hanno evidenziato i continui diverbi tra i due: abbiamo ricostruito la sua vita degli ultimi anni accertando subito che usciva da una storia malata, anche se non è mai stata picchiata né maltrattata». Ma anche a Silipo preme insistere sul fatto che «ci vuole più coraggio da parte dei cittadini: bisogna imparare tutti, se si vedono cose strane la notte, soprattutto se riguardano ragazze, c’è il dovere di fare una telefonata alle forze dell’ordine». Eppoi «le donne devono reagire non solo a qualsiasi violenza fisica, ma anche alla mancanza del partner di accettare la fine di un rapporto morboso. Bisogna non sottovalutare campanelli d’allarme e atteggiamenti, confidarsi con gli amici e questi a loro volta devono sentire le forze dell’ordine». Il Resto del Carlino