Sarà un referendum contro il governo, se voti SI lo vuoi mandare a casa … di Marco Severini

Si sa benissimo che nella carta questo non è un referendum contro il governo, in quanto è stato indetto per sapere se i sammarinesi   – almeno nel primo quesito referendario – vogliono cambiare la legge elettorale dopo il primo turno: oramai lo sanno anche i sassi.

Ma è indubbio che la gente, dato che non esiste una votazione di ”mid-term” (middle term ovvero di metà periodo come avviene in America), vede questo quesito referendario come un vero e proprio referendum contro il governo, quindi un’occasione giusta per mandarlo a casa. Oramai è convinzione comune basta girare per San Marino e parlare con chiunque.

E’ vero, anche, che alcuni primari esponenti di Adesso.sm hanno già detto, con poca convinzione a dire la verità, che il governo non cadrà dopo il 2 giugno.

Se il risultato sarà altamente negativo per la maggioranza schierata con il NO, e qualora il SI, al primo quesito, consegua un plebiscito è indubbio che questo vorrà dire che i sammarinesi si saranno espressi contro il governo, per mandarlo a casa. Questo è palese.

Un simile risultato potrebbe ingrossare quella vistosa crepa che indubbiamente c’è nella coalizione di maggioranza, acuita ulteriormente con la pubblicazione della telefonata tra Marino Grandoni e un certo Nicola dove veniva evidenziato come Grandoni fosse il padre-padrone di questa coalizione e di questo governo e come, a sentire le sue parole, tutti fossero al suo servizio: c’è la registrazione basta ascoltarla!

San Marino. Game Over! Ecco l’audio del dialogo tra Nicola e Marino.

Inoltre la tanto temuta (dalla maggioranza) legge che spoglierà Grandoni e soci della proprietà della disastrata Banca Cis è stata redatta in tempi record da Banca Centrale a guida Tomasetti, la stessa indagata dal Commissario Buriani che testimoni dicono averlo visto anche in un bar di San Marino con lo stesso Grandoni.

Dicono, in Consiglio, che ci sono due proposte di acquisto: speriamo che non siano di Ali Turki e/o di una società vicina a Confuorti! Banca Centrale vigili, se così fosse, su questa ennesima presa in giro per tutti i sammarinesi.

Questa legge che porterà a questa spoliazione doveva, secondo gli accordi tra tutte le forze politiche peraltro disattesi come al solito, essere discussa ed approvata in procedura d’emergenza in questa sessione del Consiglio Grande e Generale. Così non è stato e verrà discussa e probabilmente approvata nei primi di giugno, nel prossimo Consiglio Grande e Generale.

Magari si da del tempo utile, quindi ossigeno, a chi vuol vendere Banca Cis? Chissà!

Anche la traslazione temporale del risultato di questo accordo tra tutte le forze politiche presenti in Consiglio è stato voluto da una forza politica della maggioranza, forse nelle battaglie politiche la più vicina all’ingegnere, ed ha creato fortissimi malumori dentro la maggioranza.

Malumori talmente grandi ed importanti che i rumors davano per spacciato questo esecutivo già nella scorsa settimana; così non è stato anche se il rischio – tuttora presente – è stato importante. E’ indubbio però che questa situazione non è certo edificante per la tenuta di questo governo e di questa maggioranza.

Proprio per questo il referendum ha in se un valore ancora più grande: quello del

REFERENDUM CONTRO IL GOVERNO E CONTRO QUESTA MAGGIORANZA. 

 

Marco Severini – direttore ed editore