Sassuolo, Berardi da sballo: così si prende Europa, Nazionale e… Juve

sassuoloL’attaccante ha segnato due gol al Lucerna giocando una partita da leader: “Sto migliorando nei comportamenti e i risultati si vedono. L’azzurro? Si vedrà: ora sono contento di essere rimasto qui”

Il sinistro vincente che ha dato il la alle danze fa parte del repertorio: certo, un gol non è mai banale, tanto meno quello dell’1-0 segnato da Berardi al Lucerna, ma tutto sommato non si può dire che sia sorprendente. Piuttosto, andate a rivedere la corsa che fa Domenico per andare a recuperare il pallone, anzi, le due corse: una al 24′ del primo tempo, l’altra al 38′. Con la seconda si procura il calcio di rigore che poi trasforma chiudendo di fatto la partita e portando il Sassuolo al playoff di Europa League: non è mai stato un giocatore indolente, ma quel pressing intelligente e soprattutto efficace lo proietta un gradino più su. È il segnale che il talento non sarà sprecato. “Sono 4 anni che gli dico che è un grande giocatore – ha detto Di Francesco – Gli ho chiesto di essere trascinatore, non di farsi trascinare”. Lo ha ascoltato.
SLIDING DOORS — Oggi Domenico Berardi poteva essere già alla Juve: la sua volontà di restare un’altra stagione al Sassuolo è stata determinante nella trattativa tra Marotta e gli emiliani. “Se ne riparla tra un anno”, ha giurato Squinzi, che in virtù di un accordo sulla parola di fatto già preso con i bianconeri ha detto no anche all’Inter. “Ho fatto bene a restare qui”, ha confessato Berardi dopo la doppietta al Lucerna. Ovviamente, in quel momento, non avrebbe potuto dire il contrario. Ma l’impressione che abbia ragione è molto forte: perché la leggera involuzione dell’anno scorso ha fatto capire anche a lui che gli serviva un altro anno in provincia prima di spiccare il volo.
IL FUTURO — Il primo passo da compiere è l’Europa: conquistarla con la maglia del Sassuolo sarebbe un traguardo storico e se Squinzi è riuscito a trattenerlo è anche perché sapeva che con lui sarebbe stata un’altra musica. Giocare gare internazionali anche nel club, dopo quelle con l’Under 21, darà ulteriore esperienza a un ragazzo di 22 anni che è ancora soltanto un progetto di grande giocatore. La Nazionale, ovviamente, gliene darà ancora di più: alla prima conferenza stampa, Giampiero Ventura fece subito il suo nome. Che Berardi entri nel primo elenco dei convocati della nuova era azzurra è molto più che una possibilità: ha cominciato la stagione prima di tutti, è già in forma, tutto lascia pensare che lo sarà anche tra un mese. “Io mi alleno, poi si vedrà: deciderà il c.t.”. Di fatto ha già deciso. Nel futuro più remoto, invece, come ha detto Squinzi, c’è la Juve. C’è, cioè, un’altra storia. Quella di un ragazzo che smetterà di essere una piccola testa calda e di collezionare cartellini gialli e rossi (“Sto migliorando nei comportamenti, i risultati si vedono”) e magari farà incetta solo di gol. Ora neroverdi, un giorno, chissà, a tinte bianconere.

Gazzetta.it