
nella foto: Domenico Berardi
Gara piena di colpi di scena: dubbi sul vantaggio emiliano (forse la palla non oltrepassa la linea sulla papera di Diego Lopez), Bonaventura e Alex firmano l’illusoria rimonta, poi il centrocampista si fa espellere e Berardi castiga ancora i rossoneri dopo il poker dell’anno scorso. Nel finale rosso anche per Suso.
Dategli il Milan, e lui non tradirà. Il calcio è sport affascinante anche perché ricama storie pazzesche come quella di Domenico Berardi. E in fondo basta poco per raccontarla: quattro gol ai rossoneri lo scorso campionato, tre stavolta. Tutti al Mapei Stadium. L’incubo milanista. E avrebbero potuto essere quattro anche oggi, se l’attaccante del Sassuolo in prestito dalla Juve non avesse fallito la più facile delle occasioni. Comunque, dettagli. A gennaio dell’anno scorso Berardi sancì la fine dell’avventura di Allegri sulla panchina rossonera. Questa volta dà semplicemente la conferma al club di via Aldo Rossi che la figura di Inzaghi non è più proponibile (se mai ci fosse stato ancora qualche dubbio) per la prossima stagione sancendo anche l’aritmetica estromissione del Milan dall’Europa League. La vittoria del Sassuolo (3-2, inutili i gol di Bonaventura e Alex) mette in luce tutti i guai milanisti e fa saltare i nervi a molti: i rossoneri chiudono con due espulsi (Bonaventura e Suso) e quattro ammoniti. La cosa migliore sarebbe se il campionato per il Milan si chiudesse qui, senza il rischio di esporsi a ulteriori figuracce, ma occorre tener duro ancora due partite (intanto gli ultrà hanno proseguito nella protesta, decidendo di non presentarsi al Mapei Stadium). Gli applausi ovviamente vanno al Sassuolo, che si conferma bestia nera dei rossoneri (tre vittorie in quattro incroci di campionato) e festeggia davanti al proprio pubblico la salvezza aritmetica conquistata col Cesena la partita precedente.
Gazzetta.it