Io e Gino avevamo deciso di andare a Giugno in Russia per vedere la partita della nostra nazionale impegnata nelle qualificazioni dell’Europeo di calcio.
Eravamo gasatissimi dopo la visita del Ministro degli Esteri russo Lavrov.
Talmente gasati che rispolverando il nostro savoir faire avevamo convinto in un battibaleno le nostre signore a lasciarci andare soli soletti in questa trasferta.
Io e Gino ci immaginavamo accolti all’aeroporto di Mosca pieni di sorrisi e carinerie da parte del personale addetto.
La nostra fervida fantasia ci ha portato addirittura a sognare su magnifiche stangone russe che, vedendo il nostro passaporto, ci avrebbero portato in vittoria.
Eravamo già pronti a pregustare la nostra cavalcata trionfale di eroi per il popolo russo.
Eroi del popolo grazie alla bontà dei nostri “prodotti tipici” finalmente sbarcati sulle tavole delle famiglie russe in barba alle sanzioni internazionali.
Ci vedevamo pronti a spiegare le millenarie caratteristiche del nostro formaggio grana di Montegiardino, della ricotta di Fiorentino o delle proprietà benefiche dell’insalata di Lesignano
Poi, in questi giorni, abbiamo iniziato ad avere un po’ di dubbi dopo che la stampa internazionale non ha lesinato sconti sulla scelta intrapresa dal Professor Renzi ed il suo Governo.
Noi siamo della vecchia guardia e non siamo molto coraggiosi e determinati come i nostri nuovi politici.
E abbiamo deciso di seguire la classica via della politica estera sammarinese adottata momenti di difficoltà quella del “noti a noi ed ignoti agli altri”.
E così ce ne staremo a casa con le pive nel sacco, senza carezze e carinerie da parte del popolo russo.
Guardando la partita della nostra nazionale con neanche tanto malcelata tristezza consolandoci con un buon piatto di parmigiano di Fiorina accompagnato da un un po’ di lattuga di Valdragone.
GINO e PIETRO