
(ANSA) – BOLOGNA, 17 NOV – In Emilia-Romagna una ragazza su
cinque. il 17,8% delle giovani, contro l’11% dei coetanei
maschi, rischia – entro la fine dell’anno – di ritrovarsi nella
condizione di non studiare, non lavorare e non essere inserite
in alcun percorso di formazione, “rinunciando così ad
aspirazioni e a progetti per il proprio futuro”. E’ quanto
emerge dall11/a edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio
in Italia, preparato da Save the Children e intitolato ‘Con gli
occhi delle bambine’ secondo cui , in regione, il 10,8% dei
minori vive in condizioni di povertà relativa contro una media
nazionale che si attesta al 22% Condizione che si affianca alla povertà educativa, benché
l’Emilia-Romagna presenti numeri “di gran lunga migliori
rispetto alla media del Paese”. Nella regione più di 1 giovane
su 10 (l”11,3%) abbandona la scuola prima del tempo – un dato
al di sotto della media nazionale che segna un tasso di
dispersione scolastica del 13,5% – mentre il 14,3% dei giovani
rientra nell’esercito dei Neet, cioè di coloro che non studiano,
non lavorano e non investono nella formazione professionale,
contro il 22,2% della media italiana.
Guardando agli interessi extrascolastici nel 2018-2019, in
Emilia-Romagna quasi 4 minori su 10 tra i 6 e i 17 anni (37,7%)
non leggevano fuori da scuola neanche un libro all’anno (contro
il 48% a livello nazionale), mentre il 17,1% dei bambini o
adolescenti tra i 3 e i 17 anni non praticava alcuna attività
sportiva, comunque meglio, anche in questo caso, della media
nazionale del 22,4%, quasi 1 su 4. (ANSA).
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