Savignano, stupratore fermato e picchiato dagli amici della vittima: è un 19enne di origine marocchina, ora sospettato anche di una seconda recente aggressione sessuale

L’incubo è finito all’alba, ma non per mano della giustizia. A fermare l’aggressore di una ragazza giovanissima sono stati gli amici della vittima, che lo hanno intercettato, affrontato e picchiato selvaggiamente prima dell’arrivo dei carabinieri. Solo dopo il pestaggio, il giovane – un 19enne residente a Savignano sul Rubicone, di origine marocchina – è stato preso in consegna dai militari e accompagnato al pronto soccorso, dove ha ricevuto cure per le ferite riportate.

Per lui è scattata l’accusa di violenza sessuale, ma ciò che rende la vicenda ancora più inquietante è il sospetto che si tratti dello stesso autore di un’altra aggressione sessuale, avvenuta circa dieci giorni fa in una tranquilla frazione collinare tra Savignano, Longiano, Roncofreddo e Borghi, nel cuore del Cesenate (leggi qui).

In quel caso, secondo la denuncia raccolta dai carabinieri, una minorenne aveva partecipato a una festa all’aperto insieme ad amici. Al termine dell’evento, mentre si trovava nel parcheggio, era stata avvicinata da un ragazzo poco più grande, conosciuto superficialmente durante la serata. Ignorando il chiaro rifiuto della ragazza, l’aggressore avrebbe abusato di lei prima di allontanarsi rapidamente. La giovane, scossa ma lucida, ha raccontato tutto ai genitori, che l’hanno accompagnata al pronto soccorso. Gli accertamenti medici hanno confermato i segni della violenza. La denuncia presentata ai carabinieri comprende una descrizione dettagliata del ragazzo, compresi tratti fisici e abbigliamento, dichiarando di poterlo riconoscere con certezza.

Proprio questi dettagli, insieme alle modalità simili dell’aggressione e al profilo del fermato, hanno spinto gli inquirenti a collegare i due episodi. L’indagine in corso mira ora a verificare se il 19enne arrestato ieri, giovedì 3 luglio, sia effettivamente lo stesso responsabile della violenza avvenuta nella serata di dieci giorni fa nelle colline del Rubicone.

Due aggressioni simili, due ragazze giovanissime coinvolte, un unico sospettato. E una comunità che, tra rabbia e sgomento, attende risposte definitive. Ma una cosa è chiara fin d’ora: se il ragazzo pensava di poter agire indisturbato ancora una volta, non aveva fatto i conti con chi ha scelto di reagire.