“C’è un gravissimo errore di fondo nell’ordine del giorno in tema di ius scholae che può ripercuotersi molto negativamente sulle nostre comunità. Imporre la cittadinanza italiana, pur simbolica, a minorenni che ancora non sono pronti a richiederla con cognizione di causa è una solenne presa in giro perché non serve a diventare cittadini italiani a tutti gli effetti e rappresenta esclusivamente una bandierina ideologica piantata da chi professa le teorie dell’immigrazionismo massivo. Ciò è evidente di fronte ai continui episodi da cui emerge che troppi giovani di origine straniera di seconda o terza generazione, pur essendo nati in Italia, cittadini italiani e avendo frequentato più di un quinquennio di studi, non sono affatto integrati nella nostra società e non si sentono italiani. È innegabile che alcuni retaggi culturali di origine rimangono predominanti rispetto alla nostra cultura proprio per la carenza di un processo di integrazione consapevole e ciò può provocare anche gravi pregiudizi per le nostre comunità. Non è un pezzo di carta o l’imposizione di una ‘cittadinanza onoraria’, infatti, che ti rendono ‘italiano’ ma un percorso di apprendimento molto più articolato che deve coinvolgere anche la volontà personale. Sul piano dei diritti, poi, non cambia nulla visto che i giovani stranieri ne godono in maniera uguale ai loro coetanei italiani”.
Così in una nota Veniero Pasolini, segretario Lega Valle Rubicone.
“Il grande equivoco contenuto nell’ordine del giorno è che la nostra società, pur multietnica, non è e non dovrà mai assumere i connotati multiculturali perché significherebbe sacrificare valori e diritti fondamentali della nostra civiltà che, al contrario, devono essere abbracciati e condivisi da qualunque cittadino italiano, anche di origine straniera. E questo dovrebbe avvenire a maggior ragione proprio nelle aree con più alta densità di residenti stranieri, come a Savignano, se gli amministratori locali fossero davvero lungimiranti e lavorassero per il bene dell’intera collettività. Non comprendiamo quindi i motivi di una ‘crociata’ esclusivamente ideologica per cui si pensa che avere la cittadinanza italiana sia un obiettivo prioritario. A meno che non si punti a regalarla, in seguito, anche ai loro genitori, come appare evidente anche nel testo dell’ordine del giorno, per motivi del tutto strumentali facilmente immaginabili. Purtroppo forze politiche e sociali legate alla sinistra dietro il falso buonismo celano altri obiettivi, senza porsi il problema se le loro ideologie multiculturaliste e relativiste incidano negativamente sulle nostre comunità disgregandole, anziché rafforzarle con l’apporto di nuovi italiani effettivamente integrati”.
Comunicato Stampa