Savignano sul Rubicone. SI FEST 2025, record di visitatori: il festival cresce tra memoria, giovani talenti e nuove geografie visive

La 34ª edizione del SI FEST – Festival della Fotografia di Savignano si chiude con un bilancio positivo che certifica la crescita della manifestazione: superata quota 2000 visitatori complessivi, con un dato in particolare in netta ascesa, il raddoppio delle presenze dei residenti di Savignano rispetto all’edizione 2024.

Un risultato che conferma la bontà della scelta di riportare le mostre fotografiche diffuse nel centro cittadino e che mette in evidenza la vitalità culturale dell’intero territorio. “Una proposta che ha intercettato un pubblico mai così numeroso, con un’affluenza superiore a quella delle edizioni recenti e con un ritorno significativo della comunità savignanese”, ha commentato il team curatoriale composto da Manila Camarini, Francesca Fabiani, Jana Liskova e Mario Beltrambini.

Un programma diffuso e multidisciplinare
L’edizione 2025, dal titolo “Geografie Visive”, si è sviluppata con 20 mostre, tra cui due fuori Savignano – a Rimini e Bellaria Igea Marina – e con esposizioni ospitate in luoghi simbolici come Villa La Rotonda e il Castello di Ribano. Numeri che parlano da soli: 12 visite guidate, 10 presentazioni di libri, 2 giornate di letture portfolio, premi per un valore complessivo di 8mila euro e un ricco cartellone di eventi collaterali, tra cui proiezioni serali e un concerto in collaborazione con Rimini Jazz Club.

Durante la cerimonia conclusiva è stato consegnato il Premio Portfolio “Werther Colonna”, vinto dalla giovane comasca Camilla Pedretti, classe 2000, premiata sul palco alla presenza del sindaco Nicola Dellapasqua e di Maria Cristina Bonfiglioli Colonna.

Un festival che unisce memoria e futuro
Il comitato artistico ha sottolineato come il tema delle Geografie visive sia stato interpretato non come un semplice titolo, ma come invito a leggere i territori – fisici e interiori – attraverso lo sguardo fotografico, creando legami tra comunità e paesaggi contemporanei. “Geografie Visive si è rivelata un’occasione di confronto tra fotografi, cittadini, appassionati e territori: un laboratorio in cui le immagini diventano mappe per orientarsi nel presente e immaginare il futuro”, hanno dichiarato i curatori.

Particolarmente apprezzati anche i progetti realizzati dagli studenti di Savignano, che hanno portato freschezza e autenticità, arricchendo il dialogo con uno sguardo giovane.

Il ruolo dell’Archivio fotografico e la rete culturale
Un passaggio sottolineato con forza dal sindaco Nicola Dellapasqua e dall’assessore alla Cultura Roberta Armuzzi è stato l’impegno dell’Archivio fotografico di Savignano, custode della memoria collettiva, al centro anche di una nuova collaborazione con i Comuni di Bellaria e Rimini. Da questa sinergia è nato il progetto di esposizioni dedicate a Marco Pesaresi, provenienti proprio dall’archivio savignanese.

“Il mondo è venuto a Savignano attraverso la fotografia, ora la fotografia porta Savignano nel mondo”, hanno concluso il sindaco e l’assessore, evidenziando l’impronta sempre più internazionale del primo festival di fotografia nato in Italia.