Prima donna afroamericana ministro della Giustizia, Loretta Lynch, ad appena un mese dall’inizio del suo mandato, ha avuto un debutto di portata mondiale diventando il volto, e il braccio armato, dell’inchiesta americana che sta facendo tremare il mondo del calcio. La 56enne ex procuratore di Brooklyn, lo stesso tribunale che ieri ha incriminato 14 funzionari della Fifa, sette dei quali arrestati nella retata di Zurigo, in diretta televisiva mondiale ha infatti denunciato un sistema di corruzione avviato nel 1991 e andato avanti “anno dopo anno, campionato dopo campionato”.
“Il Pantheon del calcio mondiale ha ora un nuovo eroe, al nome di Pelé, Maradona, Cruyff e Messi, ora vi è anche Loretta Lynch, il ministro della Giustizia Usa, destinata a passare alla storia come la donna più importante della storia del calcio” scrive Politico Europe, la pagina europea del sito di informazione politica americano sottolineando la sua determinazione a “ripulire l’organismo esecutivo del calcio internazionale dal suo leggendario sporco”.
Una determinazione che la Lynch ha dimostrato nei setti anni passati alla guida del tribunale di Brooklyn occupandosi di altre inchieste di corruzione finanziaria che hanno colpito alcune delle principali banche mondiali. Ed ha naturalmente seguito da vicino la tessitura della complessa inchiesta che si è conclusa con i clamorosi arresti di ieri, come ha dimostrato rispondendo con competenza e sicurezza alle domande che le sono state rivolte durante la conferenza stampa. AdnKronos