La Guardia di Finanza sta eseguendo una serie di perquisizioni nella sede della Volkswagen Group a Verona. Le perquisizioni, secondo quanto riporta l’Ansa, sono state disposte dalla procura di Verona che ipotizza il reato di frode in commercio a seguito delloscandalo sulle emissioni truccate negli Usa, che da lì ha coinvolto il colosso tedesco su scala mondiale.
Ci sarebbero già alcuni nomi nel registro degli indagati della procura di Verona: secondo quanto si apprende, sarebbero alcune figure apicali del management. Le Fiamme Gialle sarebbero attive anche nella sede della Lamborghini a Bologna. Le perquisizioni sono state disposte dalla procura di Verona che ha aperto un fascicolo su Volkswagen Italia, in quanto Lamborghini fa parte del gruppo della casa automobilistica tedesca.
La notizia arriva all’indomani dell’apparizione dell’amministratore delegato di Wolfsburg in Italia, Massimo Nordio, di fronte al Senato. Durante la sua audizione, anticipata da una lettera del presidente di Audi a Renzi, Padoan e Guidi, ha garantito che anche a fronte dello scandalo che potrebbe costare svariati miliardi al gruppo “non cambierà il Piano di investimenti previsto per l’Italia”. Il manager ha anche fatto il punto sulla situazione nella Penisola, spiegando che Volkswagen sta lavorando “ad una soluzione tecnica per la sostituzione di hardware all’interno del motore” per le auto di cilindrata 1,6 e 1,8 della classe di motori EA 189. “Il numero di veicoli attualmente sospesi in via cautelativa finché non sarà fatta chiarezza è di circa 1.300”.
Negli Usa, come in Italia, la giustizia sta facendo il suo corso e la notizia delle ultime ore è che la Commissione federale americana
per il commercio si è aggiunta alle agenzie che indagano: il suo obiettivo è monitorare la pubblicità ingannevole e la casa auto tedesca andrebbe perseguita in quanto spacciava le sue auto come tra le meno inquinanti sul mercato. Sempre a mezzo stampa, ma questa volta pubblicando una lettera aperta, Volkswagen si è rivolta ai clienti: “Recentemente abbiamo commesso un grave errore – si legge nelle pagine acquistate dalla casa automobilistica – abbiamo compromesso il rapporto di fiducia che da sempre ci lega. Chiediamo scusa a tutti, in primo luogo a voi”. In Germania, infine, l’Autorità federale dei trasporti Kba si appresta ad ordinare il richiamo di 2,4 milioni di veicoli in circolazione.
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