Tra i punti più critici, Innocenti ricorda gli scarichi fognari di San Marino nel torrente Ausa e Marano, e la dismissione dei depuratori di Cerasolo e Coriano. La necessità della separazione delle fognature bianche e nere – aggiunge Innocenti – deve essere effettuata su tutta la provincia e non solo nella città di Rimini.
Mussoni di Oasi Confartigianato ben si rende conto della priorità della qualità del nostro ambiente e ambiente urbano per poter tornare ad essere una realtà turistica leader nel panorama turistico mondiale. In particolare la qualità delle acque è prioritaria nella nostra offerta turistica.
Ci sono voluti molti anni per portare il fenomeno degli scarichi a mare alla
attenzione della politica e degli operatori economici e duro lavoro di informazione.
Vorremo segnalare e portare alla conoscenza anche la trascurata situazione dell’entroterra che contribuisce in modo significativo alle criticità delle acque del nostro mare.
Da diversi anni si denuncia la disastrosa situazione dell’entroterra dove industrie e fognature pubbliche scaricano liberamente nell’ambiente, torrenti, fiumi e da li al mare. Tanto che la qualità delle acque dei nostri
corsi d’acqua dalle ricerche effettuate è valutata di scarso valore. Questi temi sono ancora sottovalutati anche perché se affrontati porterebbero poi necessariamente a rivedere gran parte dei progetti che si intende avviare sul
depuratore riminese e sul relativo colletamento, oltre a ridiscutere la necessità del Canale Emiliano Romagnolo.
I casi specifici che vogliamo nuovamente portare alla luce sono emblematici.
Scarichi fognari di San Marino nel torrente Ausa e Marano, depuratore di Cerasolo e Coriano.
Nel caso degli scarichi fognari nell’Ausa e Marano questi avvengono pressoché ininterrottamente e sono molte migliaia di metri cubi di liquami che scorrono nei nostri fiumi. Compito di Hera è collettarli al depuratore
riminese e per non fare ciò incassa 8 milioni di euro dalla Repubblica.
Il comitato di d’Area di Cerasolo e Cerasolo Ausa ha pubblicamente richiesto un incontro con l’ente e con gli amministratori per illustrare la situazione ma non si è ancora avuta risposta a riguardo.
Per quanto invece riguarda i depuratori a Cerasolo ne esiste uno che è dismesso, mentre Hera ha annunciato la dismissione di quello di Coriano.
Riteniamo che queste scelte vadano in seno contrario alla necessitata della collettività provinciale e comunale.
Rispetto al piano provinciale è sicuramente più veloce ed economico intervenire sulle strutture esistenti rispetto alla nuova costruzione di mega strutture sulla costa in cui concentrare il trattamento dei liquami.
Fondamentale poi sarebbe la possibilità di utilizzare l’acqua di questi depuratori già esistenti sia per fini irrigui, industriali, di lavaggi delle strade, ma soprattutto per mantenere nei nostri torrenti un deflusso minimo
vitale di acqua che è previsto anche per legge.
Condividiamo la necessità di una separazione delle fognature bianche e nere che deve però essere effettuata su tutta la provincia e non limitatamente alla città di Rimini in quanto insufficiente a garantire un adeguato standard
ambientale del nostro mare.
Siamo più critici su un potenziamento del depuratore riminese che riteniamo superfluo se si privilegiano investimenti meno costosi e più veloci nell’esecuzione sulle infrastrutture fognarie già esistenti, aggiornandole e migliorandole. Ciò inoltre porterebbe grande beneficio
all’ambiente e la possibilità di un più economico riutilizzo della nostra acqua.
Ivan Innocenti
Comitato d’area di Cerasolo e Cerasolo Ausa