SCHEMA DELL’INTERVENTO DI STEFANO MACINA IN COMMISSIONE FINANZE IN MERITO ALLA VICENDA CARISP DEL 13 MAGGIO 2009

Schema dell’intervento di Stefano Macina nella seduta della Commissione consiliare finanze del 13 maggio 2009

         Quanto è emerso nei giorni scorsi nei confronti del nostro Settore Bancario ed Economico mi impone fare alcune riflessioni.

 

         Ciò che è emerso verso la CARISP, verso una delle maggiori Aziende Sammarinesi, la  Karnak, dalle dichiarazioni di esponenti della GF nei confronti della Repubblica di San Marino in generale e  di chi ha rapporti con i nostri operatori, è la conferma che non si tratta di casi isolati  dovuti ad eccesso di zelo di qualche procura, ma di un attacco sistematico al sistema, alla esistenza stessa di San Marino e la sua trasformazione in un protettorato italiano. 

         Sono deluso e indignato  perché la classe politica di Governo  sta ancora oggi assecondando questo disegno e non riesce a tutelare il Paese. Mi chiedo come si fa, rispetto a contestazioni su fatti datati e tutti da verificare, ad avere atteggiamenti così arrendevoli?

 

         San Marino la scelta della trasparenza e di armonizzarsi con le regole e gli organi di vigilanza, in linea con quelli Europei e Internazionali, l’ha fatta da tempo. Come si fa a non valorizzare ciò che si è fatto:

         . Accordo ECOFIN

         .  Istituzione della Banca Centrale..

         . Normative Antiriclaggio…. Anche con la nascita della AIF

         . Normativa  che disciplina organi e poteri di Vigilanza sulle Società e strutture di contatto con gli altri Paesi a livello di collaborazione

         . certo alcune sono entrate in vigore da poco, devono essere completate …andare a regime .. ma si tratta di tempi normali … ma non siamo all’anno zero…. Anche in Italia la nuova normativa antiriclaggio è entrata in vigore il 1° gennaio 2008 (da noi a settembre)….

          Adeguarci alle normative, sono d’accordo, ma questo non vuol dire che ciò che è stato fatto prima con le vecchie procedure sia illegale.

         Faccio solo un esempio: i codici usati fino al 31 dic. 2008 dalle nostre Banche erano autorizzati da Banca Italia in quanto considerava le nostre Banca finanziarie residenti poi, come ha scritto la stessa Banca d’Italia, quelle stesse procedure  devono essere cambiate dal 1/1/09 in quanto da quella data classifica come Banche non Comunitarie…

 

         Non aver fatto presente ciò, non aver sostenuto le nostre ragioni COME STATO è grave, come sono gravi certe affermazioni su “20 finanziarie e 4 Banche in odor di mafia” . Mi chiedo in base a quali elementi si è detto ciò: sono stati attivati gli organi preposti? il Governo è informato?

 

         Sta prendendo piede in alcuni ambienti il vecchio motto  “ noti a noi ignoti agli altri”. Ma vi sembra possibile ciò a livello economico? come si può impedire ad un’impresa di acquisire nuovi mercati, clienti…. E’ pensabile pensare a un’economia dove il commercio prevalente sia San Marino? io credo che certe affermazioni rischiano di portarci ai tempi di Napoleone.

 

         Ci vuole un Atto/Azione forte di tutta la politica e spetta al Governo creare le condizioni per far partecipare tutti i soggetti che vogliono dare un contributo con pari dignità al tavolo.

 

         Si parla di accordi imminenti, ma se le premesse sono quelle che abbiamo letto e si va sulle tesi che abbiamo sentito da parte di alcune amministrazioni Italiane, è bene riflettere. DOBBIAMO METTERE IN SICUREZZA il sistema economico Sammarinese e per farlo occorre che i nuovi accordi da quello di Collaborazione in Materia Finanziaria a quello contro le doppie imposizioni risolvano i nodi che abbiamo di fronte, uscire dalle incertezze. I nostri operatori devono sapere cosa possono e come possono fare impresa nella e dalla Repubblica di San Marino con le sue leggi, autonomie, trattamenti fiscali. Vanno pertanto risolte questioni quali:

         .  estero vestizione

         . stabile organizzazione

         . fiscalità..

         . operatività estera della Banche e Finanziarie..

 

– Una riflessione va fatta anche nell’ottica della scadenza di accordi come quelli con l’ECOFIN. Se dobbiamo mantenere l’attuale dipendenza dall’Italia anche rispetto alle normative Europee o se delineare un rapporto più ampio con l’Europa e i suoi organismi fin da subito, e riflettere una volta per tutte seriamente se è meglio per i Sammarinesi essere un protettorato Italiano o Cittadini dell’Europa con un processo di adesione alla stessa.

  • Le proposte di Reggini Auto