FONTI dell’intelligence americana hanno riferito allaCnn che a causare l’abbattimento del volo 7K9268 della compagnia russa Metrojet, costato la vita a 224 persone, «è stata probabilmente una valigia bomba imbarcata dall’Isis o da una altra organizzazione terroristica ad esso affiliata». «Benchè non vi sia una formale conclusione in tal senso – ha detto la fonte – c’è la netta sensazione che a causare l’esplosione sia stata una valigia esplosiva portata a bordo forse con la complicità di qualche addetto allo scalo. La convinzione è nata guardando i rapporti di intelligence dei giorni precedenti, che, pur senza indicare minacce specifiche e credibili, segnalavano una attività addizionale nel Sinai, che ha catturato la nostra attenzione».
Da parte sua l’Isis continua a rivendicare la paternità dell’abbattimento, ma senza fornire alcuna prova. «Non siamo obbligati a svelarvi il modo in cui abbiamo abbattuto l’aereo – dicono in un messaggio audio sul web – ma ve lo diremo solo quando e come vorremo noi. Voi controllate le scatole nere, visionate il relitto e provate a confermare che non è stato abbattuto, se ci riuscite». Un modo furbo per invertire l’onere della prova, che di solito spetta a chi rivendica un’azione.
La commissione d’inchiesta internazionale è per il momento cauta. Una fonte della commissione ha detto al giornale egiziano Al-Masry Al-Youm che a causare la distruzione dell’aereo «è stata l’esplosione di un motore». Non è però ancora chiaro, ha spiegato la stessa fonte, «se questa esplosione sia da imputare a una bomba o a un guasto».
«L’esplosione è stata forte – ha detto la fonte, che ha desiderato rimanere anonima – e si sono disattivati contemporaneamente tutti i motori, cosa che ha provocato l’incendio e la distruzione del velivolo».
PER ARRIVARE la verità ci vorrà del tempo anche perchè, come ha informato una fonte della commissione d’investigativa, il Cvr (Cockpit Voice Recorder), che registra le voci nella cabina di pilotaggio, «è parzialmente danneggiato e ci vorrà molto lavoro per estrarne i dati». Nessun problema invece per il Flight data recorder, che registra i parametri di volo.
Di certo a credere all’ipotesi bomba sono gli inglesi e gli irlandesi: entrambi i governi hanno deciso di sospendere «precauzionalmente» i voli fra la Gran Bretagna e la località turistica egiziana di Sharm-el-Sheikh. Come avevano già fatto molte compagnie – da Air France a Lufthansa, da Qatar Airways a Emirates a Ural – che hanno annunciato nei giorni scorsi che eviteranno volontariamente il Sinai, si è deciso lo stop totale dai due Paesi verso Sharm.
Resto del Carlino