Scholz: ‘Pronti all”escalation’ E Gazprom taglia il gas a Kiev

La Germania “deve essere pronta a un’escalation in Ucraina”: è l’avvertimento del cancelliere tedesco Olaf Scholz, intervenendo a una conferenza a Berlino ospitata dal quotidiano Süddeutsche Zeitung, come riporta il Guardian. “Alla luce degli sviluppi della guerra e dei visibili e crescenti fallimenti della Russia, dobbiamo essere pronti a un’escalation”, ha affermato Scholz.

Il reporter dell’agenzia americana Associated Press che aveva scritto che il missile caduto in Polonia la settimana scorso era russo è stato licenziato. Lo riporta il Washington Post. Poche ore dopo l’esplosione di un missile a Przewodow, un villaggio polacco vicino al confine con l’Ucraina, James LaPorta, 35 anni, aveva citato “un alto funzionario dell’intelligence Usa” secondo il quale “missili russi erano caduti in Polonia uccidendo due persone”. Una notizia che poi è stata smentita dalle indagini di Varsavia e anche dall’amministrazione americana.

Gazprom minaccia di ridurre da lunedì i flussi di gas attraverso l’Ucraina, ultima rotta del gas russo verso l’Europa, in risposta al fatto che l’Ucraina tratterrebbe parte del metano destinato alla Moldavia. “Dalle 10 del 28 novembre Gazprom inizierà a ridurre la fornitura di gas al gis (stazione di compressione, ndr) di Sudzha per il transito attraverso l’Ucraina per un quantitativo pari a quello giornalmente non consegnato”, afferma Gazprom sul suo canale Telegram, accusando Kiev di essersi impossessata di 52,52 milioni di metri cubi di gas. Ogni giorno transitano attraverso l’Ucraina circa 42 milioni di metri cubi di gas russo.

“Tutti i volumi di gas naturale che sono stati accettati dalla federazione russa al punto di entrata ‘Sudzha’ per il trasporto” in Moldavia “sono stati completamente trasferiti ai punti di uscita di ‘Oleksiivka’ e ‘Grebenyky’”. Lo afferma in una nota l’operatore di rete ucraino (Gtsou), replicando alle accuse di Gazprom, secondo cui Kiev si sarebbe impossessata una parte del gas destinato alla Moldavia. “Non è la prima volta che la Russia utilizza il gas come strumento di pressione politica. Manipola i fatti per giustificare la decisione di limitare ulteriormente i volumi di forniture ai Paesi europei”, ha dichiarato Olga Bielkova, a capo degli affari internazionali di Gtsou.

“Il volume di gas fornito da Gazprom a Sudzha per il passaggio alla Moldavia attraverso il territorio dell’Ucraina eccede il volume fisico consegnato al confine dell’Ucraina con la Moldavia”, accusa Gazprom, che imputa all’Ucraina di aver trattenuto a novembre 24,945 milioni di metri cubi di gas, per un totale cumulato di 52,52 milioni di metri cubi. La mossa di Gazprom, che coincide con l’avvio in Europa della stagione termica, contribuisce al rialzo del prezzo del gas ad Amsterdam, dove i future Ttf avanzano del 2,6% a 119,1 euro al megawattora.

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un documento che ufficializza il ritiro del suo Paese dal Consiglio d’Europa, già deciso nel marzo scorso. Putin ha infatti firmato un decreto per la rimozione di Ivan Soltanovsky dalla carica di rappresentante permanente di Mosca presso l’organizzazione con sede a Strasburgo. Ne dà notizia l’agenzia Tass.

“Oggi in tante regioni del mondo la pace è minacciata. Riconosciamo insieme che la guerra, ogni guerra, è sempre, comunque e dovunque una sconfitta per tutta l’umanità! Penso a quella in Ucraina, una guerra sacrilega che minaccia ebrei e cristiani allo stesso modo privandoli dei loro affetti, delle loro case, dei loro beni, della loro stessa vita! Solo nella volontà seria di avvicinarsi gli uni agli altri e nel dialogo fraterno è possibile preparare il terreno della pace. Come ebrei e cristiani cerchiamo di fare tutto ciò che è umanamente possibile per arrestare la guerra e aprire vie di pace”. Così il Papa al World Jewish Congress.


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