SCM. Accordo ancora lontano tra azienda e sindacati: lavoratori in presidio

Sono tornati in piazza i lavoratori in cassa integrazione della Scm coinvolti dalla riorganizzazione aziendale. Questa mattina dopo la riunione con i sindacati, è stato allestito un gazebo in piazza Cavour a Rimini.

Le organizzazioni sindacali chiedono di riconvocare le istituzioni di Rimini e Pesaro. In regione si continua a lavorare per un accordo. Ma le parti sembrano ancora lontane.

“Ci sono oggi 350 lavoratori che dal mese d’aprile sono sospesi – ricorda Massimiliano Gabrielli della Fiom Cgil Rimini – che secondo noi potrebbero invece tranquillamente ruotare con gli altri lavoratori”.

Non cambia dunque la posizione dei sindacati nell’infinita vertenza con la Scm. Questa mattina negli stabilimenti del gruppo c’è stata un’ora di sciopero per consentire alle rappresentanze sindacali di aggiornare i lavoratori sulla situazione. Gli ultimi sviluppi riguardano l’azienda Busellato del vicentino, controllata al 100% da Scm, per la quale è stata richiesta la cassa integrazione straordinaria per cessazione dell’attività. 110 i lavoratori interessati. “Fino a 2 mesi fa ci dicevano che era tutto a posto” dicono i sindacati accusando l’azienda di scarsa collaborazione.
Ancora forte il disappunto per l’accordo sottoscritto il 4 settembre al ministero. Un accordo che l’azienda avrebbe poi modificato sedendosi al tavolo regionale. “Modifiche migliorative” secondo la proprietà. “Si può definire migliorativa – dice Gabrielli – una modifica che prevede che il lavoratore per ottenere un’integrazione di 110 deve sottoscrivere una clausola che noi definiamo vessatoria di non impugnazione del provvedimento? Potremmo dire, con ironia, che ci va bene l’accordo peggiore e non chiediamo all’azienda ulteriori sforzi.” Altre modifiche contestate riguardano poi i criteri per la sospensione in Cigs e le modalità della rotazione.

In regione ancora si lavora per cercare l’accordo.
Intanto a Rimini, Villa Verucchio e Santarcangelo i lavoratori predisporranno dei gazebo per far sentire la propria voce. Uno potrebbe essere allestito anche sotto l’abitazione di qualche proprietario.

L’obiettivo è comunque quello di arrivare ad una mediazione. “L’accordo del 4 settembre non era ottimale per i lavoratori – ricorda Gabrielli – era già una mediazione critica da molti punti di vista. Avevamo comunque avuto mandato di firmarlo da parte dei dipendenti. Ma se dobbiamo scendere ancora al di sotto di quanto stabilito lì… Noi abbiamo il dovere di trovare un accordo, ma non deve essere una sconfitta.”

 

FONTE: www.Newsrimini.it