Sono circa 800 i partecipanti alla manifestazione indetta dal Cua alla quale hanno aderito i centri sociali per chidere le dimissioni del rettore Francesco Ubertini e del questore Ignazio Coccia e contro le violenze che sono divampate ieri alla biblioteca di Lettere di via Zamboni 36.Intanto, continuano a crescere (sono già 4.00) le firme alla petizione lanciata su change.org da uno studente nella quale i ragazzi decisono di “dissociarci dalle azioni del Collettivo in segno di critica e di protesta”.
In cima al corteo è comparso un lenzuolo che copre una protezione in plexiglas che apre il corteo, coperta da uno striscione con scritto «36 libero. Coccia e Ubertini fuori da Bologna», rivolto dunque contro il questore e il rettore.
Alle 16,30 il corteo è partito imboccando via Petroni. Dal megafono, in attesa che la manifestazione si mettesse in moto, si è tornati sulle «selvagge e brutali aggressioni» di ieri esprimendo anche solidarietà all’Xm24, centro sociale sotto sfratto. Ma non solo: i portavoce degli studenti annunciano già un altro corteo cittadino per domani, con partenza alle 17 di nuovo da piazza Verdi.
Alle 17 dopo aver bloccato via San Vitale il corteo è arrivato in via Rizzoli. Diversi i cori che chiedono le dimissioni del questore e del rettore. “Arma, mater studiorum” è uno dei cartelli esposti dai manifestanti. L’ingresso di palazzo d’Accursio e presidiato presidiato da un cordone di forze dell’ordine.
Alle 17,30 i ragazzi dei centri sociali hanno imboccato via Indipendenza dove hanno acceso diversi fumogeni e scandito slogan tipo: “Ubertini e Coccia andateve via”. Poi hanno piegato verso via Righi. Il corteo è seguito naturalmente da una presenza massiccia di forze dell’ordine, ma è i blindati vengono tenuti a distanza per non esacerbare gli animi e rischiare di innescare lo scontro.
Ore 17,45 scontri in via Zamboni all’altezza di Largo Trombetti tra i manifestanti e la polizia. Mentre gli studenti stavano cercando, come annunciato, di tornare in via Zamboni 36 hanno lanciato due grossi petardi. Da qui gli scontri con la polizia, durante i quali tre attivisti sono stati fermati dalla polizia: saranno portati in questura per essere identificati. Poco prima la strada era stata bloccata da diversi cordoni di polizia in assetto antisommossa e due blindati. I manifestanti hanno quindi tentato di forzare il blocco proteggendosi con una barriera di plexiglass e caschi. Poi il lancio di bottiglie e almeno due grossi petardi. La polizia ha quindi caricato.
Ore 18 I manifestanti sono assestati in piazza Verdi. Un piccolo gruppo ha deciso di sedersi a terra davanti alla Polizia intonando canzoni di Bob Marley.
Ore 18,30 il grosso dei manifestanti è tornato indietro fino ad arrivare ai viali. All’incrocio con il ponte di via Metteotti è bloccata la carreggiata che va verso la stazione ferroviaria. In strada si sono riversate centinaia di persone. Il Resto del Carlino