Scontri in piazza Syntagma ad Atene

     Scontri sono in corso alla manifestazione di Atene: la polizia ha caricato alcuni gruppi di dimostranti e ha fatto uso di granate stordenti, ha constatato l’ANSA. I dimostranti chiedono giustizia per le vittime della tragedia ferroviaria di Tebi, presso Larissa. Il corteo nella piazza si è disperso ma alcuni gruppi di dimostranti si dirigono verso l’università inseguiti dalla polizia. La dimostrazione di Atene è composta da vari cortei guidati dalle diverse sigle politiche e sindacali, nel quadro dello sciopero generale dei lavoratori del settore pubblico e privato indetto in tutto il paese per chiedere verità e giustizia dopo l’incidente di Tebi, avvenuto il 28 febbraio scorso, dove hanno perso la vita 57 persone.

   Migliaia di persone stanno prendendo parte a manifestazioni in tutte le maggiori città della Grecia. Circa 40.000 persone – riferiscono i media ellenici – stanno marciando al centro di Atene, ed altre migliaia hanno invaso il centro di Salonicco. Lo sciopero generale ha paralizzato
tutti i trasporti, compresi i collegamenti con le isole. La mobilitazione è stata organizzata da sindacati, partiti e movimenti della sinistra. Moltissimi gli studenti in piazza: gran parte delle 57 vittime del catastrofico incidente – causato da strutture e personale inadeguati – erano universitari. La polizia si è schierata massicciamente nella centrale piazza ateniese di Syntagma, sulla quale si affaccia il Parlamento, e attorno agli uffici della società Hellenic Train a via Petmeza, verso i quali punta la parte della manifestazione guidata dal movimento Pame. 

   Il precedente sciopero, avvenuto l’8 marzo, ha radunato nel Paese circa 65mila persone e la mobilitazione di oggi si preannuncia altrettanto
imponente. “Chiediamo che vengano portati alla luce i veri colpevoli del crimine di Tebi e che venga fermata la politica di privatizzazione dei servizi pubblici; chiediamo inoltre che la tutela del lavoro e della vita non venga più trattata come un elemento di spesa” nel bilancio, si legge nel comunicato di Adedy, la Confederazione dei sindacati dei dipendenti pubblici  greci.


Fonte originale: Leggi ora la fonte