
Prosegue lo scontro all’interno del governo sulla riforma del catasto. Se dal lato suo il premier Draghi aveva lanciato un ultimatum due settimane fa, minacciando la fine dell’esecutivo in caso di stop alla manovra, il centrodestra continua a contrapporsi all’articolo 6.
Per il presidente del consiglio e le forze di centrosinistra si tratta di un passaggio fondamentale: la mappatura del catasto non può essere osteggiata. Il monito è chiaro ed esplicito, e viene direttamente dalla sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra. “Se l’articolo 6 non viene approvato si ritiene conclusa l’eperienza di governo”, affonda la rappresentante di Leu in commissione Finanze, scottata dal fatto che la richiesta di ritirare gli emendamenti sul catasto sia caduta nel vuoto.
La proposta di Forza Italia
“La nostra strategia di chiedere più tempo sta portando frutti, ora dipende dal governo”, spiega all’Ansa Antonio Martino, capogruppo di Fi in commissione Finanze della Camera. Il partito azzurro ha elaborato una proposta sul catasto “che tiene compatto il centrodestra in maggioranza, condivisa da Lega e Coraggio Italia”. La palla passa ora nel campo del governo, che dovrà quindi pronunciarsi sulla riformulazione dell’articolo 6 della delega fiscale elaborata da Forza Italia.
La proposta del centrodestra, finalizzata a riscrivere l’articolo 6 della delega fiscale sulla revisione del catasto, si concentra in particolare sull’emersione degli immobili fantasma, come riportato da Public Policy. “Ferme le competenze dell’Agenzia delle entrate in materia di classamento degli immobili, il governo è delegato a procedere, con i decreti legislativi, sentita la Conferenza Stato-Città ed Autonomie locali e le associazioni di categoria maggiormente rappresentative sul piano nazionale, nell’individuazione degli immobili abusivi o parti di essi”, spiega il documento.
Individuazione che dovrebbe fondarsi sulla modernizzazione degli strumenti di controllo, con lo scopo di facilitare e ad accelerare l’identificazione e il corretto classamento di due categorie di immobili: quelli “attualmente non censiti o che non rispettano la reale consistenza di fatto, la relativa destinazione d’uso ovvero la categoria catastale attribuita”, e quelli“abusivi (ovvero gli ‘immobili fantasma’), individuando a tal fine specifici incentivi e forme di valorizzazione delle attività di accertamento già previste a legislazione vigente, svolte dai Comuni in questo ambito, nonché garantendo la trasparenza e condivisione dei dati delle medesime attività”.
Altro passo fondamentale è quello di “prevedere, per le unità immobiliari riconosciute di interesse storico-artistico (individuate ai sensi dell’articolo 10 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.42) adeguate riduzioni che tengano conto dei particolari e più gravosi oneri di manutenzione e conservazione nonché del complesso dei vincoli legislativi rispetto alla destinazione, all’utilizzo, alla circolazione”.
La battaglia sul catasto
“La riforma fiscale del Governo non è altro che l’ennesima mazzata sugli italiani. Draghi sta preparando una bella cura: una patrimoniale neppure troppo mascherata”, attacca il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano Francesco Torselli.“Questo è l’ennesimo salasso architettato dalla sinistra, mentre una riforma seria dovrebbe ridurre le tasse e introdurre l’aliquota unica sul reddito incrementale. Il ritocco degli estimi catastali comporterà un aumento delle tasse sulla casa fino al 130%”.
Anche il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida si oppone alla nuova riforma, scagliandosi contro la marginalità del Parlamento.“Il ricatto del governo sulla riforma del catasto è gravissimo. Una formula che dimostra come la centralità del Parlamento sia un concetto utilizzato, da ministri e alcuni membri della maggioranza, solo a parole e mai nei fatti”, attacca il parlamentare di FdI. “Fratelli d’Italia ribadisce la sua contrarietà a un provvedimento che non farà altro che aumentare le tasse sulla casa per i cittadini: una ipotesi irricevibile sempre, ancor di più in un periodo di grave crisi come quello che stiamo vivendo”, conclude.
“La strada maestra è lo stralcio dell’articolo 6 della delega fiscale, ma risulta la sottoscrizione di un testo alternativo da parte di tutto il Centrodestra di maggioranza” scrive speranzoso in una nota il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa, come riportato da AdnKronos. “Se il Governo insistesse ancora sul testo attuale, magari tornando a minacciare la crisi, sarebbe sconcertante”.
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