“Credo che dobbiamo mantenere a bordo” le proposte dei commissari Thierry Breton e Paolo Gentiloni, “dobbiamo registrarli, prendere nota. Siamo in tempi incerti, non sappiamo quanto sarà lungo l’impatto” della guerra “sull’inflazione e sull’economia”. Lo ha detto la ministra delle Finanze olandese Sigrid Kaag al termine dell’Ecofin. In merito alla proposta di una schema sul modello di Sure Kaag ha sottolineato, come dopo la crisi del Covid, “ci sono miliardi e miliardi disponibili che noi possiamo usare. Non credo sia necessario. Dobbiamo liberare i fondi”.
“Abbiamo discusso” la proposta di una replica del fondo comune Sure “e devo dire che ci sono pareri divergenti. Dobbiamo trovare una soluzione europea per ridurre i prezzi spot” che “sono troppo elevati”. Lo ha riferito il ministro delle Finanze della Repubblica Ceca, Zbynek Stanjura, al termine dell’Ecofin, insieme al vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis. “Dopo quanto è stato concordato venerdì scorso continueremo a discutere – ha evidenziato Stanjura -, so che sembra che il ritmo sia troppo lento ma non è così. Diversi Paesi hanno mix energetici diversi e idee diverse di quello che bisogna fare”
“Abbiamo deciso oggi di lavorare su ulteriori flessibilità temporanee per quanto riguarda i fondi di coesione rimanenti nel periodo di finanziamento 2014-2020 per utilizzarli nel contesto dell’attuale crisi” energetica. Lo ha detto il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, al termine dell’Ecofin. “Il RePowerEu e il Recovery non finanziano misure di sostegno al reddito o simili, questo necessita diverse fonti di finanziamento”, ha spiegato.
SCHOLZ, SCUDO ENERGIA? ALCUNI PAESI GIÀ LO FANNO
“È necessario che i prezzi del gas e dell’energia calino”. Lo ha detto il cancelliere Olaf Scholz, in conferenza stampa con il collega olandese Mark Rutte, rispondendo a una domanda sulle critiche in Europa allo scudo da 200 miliardi di euro per frenare il prezzo del gas. “E alcuni Paesi già da tempo fanno quello che noi ci siamo preposti di fare per i prossimi anni”, ha aggiunto, sottolineando che il pacchetto non riguarda un periodo breve ma gli anni 2022, 2023 e 2024. Un piano che rappresenta un passo “ponderato e intelligente”.
L’Ungheria va all’attacco della Germania. L’annuncio del piano da 200 miliardi sul caro-energia è stata “una notizia esplosiva”. “Non c’è una soluzione comune europea per aiutare le società europee, le sanzioni sono state imposte a tutti, ma non c’è un fondo finanziario comune per compensare gli effetti”. Lo ha detto il premier ungherese, Viktor Orbán, in un video pubblicato su Twitter dal suo consigliere, Balazs Orbán. “Gli Stati ricchi salveranno le proprie società con ingenti somme di denaro, mentre i poveri non possono. E’ l’inizio del cannibalismo in Ue”, ha detto, esortando Bruxelles a “fare qualcosa” altrimenti “questo distruggerà l’unità europea”.
‘SURE È MODELLO REALISTICO CONTRO FRAMMENTAZIONE’
“Quello che abbiamo fatto con Sure durante la pandemia era una proposta interessante” e quel modello “basato sui prestiti potrebbe essere realistico”. Lo ha detto il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, al suo arrivo alla riunione dell’Ecofin, precisando che l’obiettivo “è aumentare la solidarietà per evitare la frammentazione, e non criticare questo o quello Stato”. “Se vogliamo evitare la frammentazione ci serve un alto livello di solidarietà e dobbiamo mettere in campo qualche altro strumento comune”, ha evidenziato.
“La questione” di una nuova emissione di debito comune sul modello del Sure “richiede altre discussioni perché ci sono punti di vista diversi attorno al tavolo”. Lo ha detto il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, al suo arrivo all’Ecofin, rispondendo a una domanda sulla proposta di creare un nuovo strumento comune europeo simile al Sure, lanciata ieri dai commissari europei per l’Economia e il Mercato interno, Paolo Gentiloni e Thierry Breton, in un intervento pubblicato su diverse testate europee tra cui il Corriere della Sera.
“Solo una risposta europea può proteggere la nostra industria e i cittadini”. Lo scrivono Paolo Gentiloni e Thierry Breton, che in un intervento pubblicato oggi sulla Frankfurter Allegemeine Zeitung criticano il piano da 200 miliardi lanciato dalla Germania per frenare il prezzo del gas. “Oggi più che mai dobbiamo evitare di alterare la competizione sul mercato interno”, scrivono. “Il fondo annunciato dalla Germania è, da un lato, esattamente la risposta di cui l’Europa ha bisogno. Dall’altro pone una domanda: che cosa significa per gli Stati membri, che non abbiano a disposizione lo stesso spazio di manovra della Germania per proteggere in modo comparabile le loro imprese e i loro bilanci?”, scrivono Gentiloni e Breton. “Oggi più che mai dobbiamo evitare di alterare la competizione sul mercato interno – continuano -. Non possiamo avviare una gara alle sovvenzioni e mettere in discussione così i principi della solidarietà, dell’unità, che sono alla base del successo nel nostro progetto europeo”. Secondo i due commissari, “a causa della crisi energetica e della crescente rabbia sociale dovuta all’inflazione da record e ai prezzi dell’energia astronomici, siamo di nuovo di fronte a un bivio”. “E ancora di più dobbiamo adesso rafforzare i principio di solidarietà dell’azione comune, nella volontà come nei fatti”.
All’intervento di Gentiloni e Breton risponde la commissione Ue. “Gli editoriali sono iniziative personali dei commissari competenti. Non impegnano la Commissione”, ha detto il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer. “Ovviamente la stessa presidente ha parlato della necessità di soluzioni europee e della protezione del mercato unico nel suo discorso di sabato a Sofia”, ha sottolineato.
Contraria al Sure l’Olanda. “Credo che dobbiamo mantenere a bordo “le proposte dei commissari Thierry Breton e Paolo Gentiloni, “dobbiamo registrarli, prendere nota. Siamo in tempi incerti, non sappiamo quanto sarà lungo l’impatto” della guerra “sull’inflazione e sull’economia”. Lo ha detto la ministra delle Finanze olandese Sigrid Kaag al termine dell’Ecofin. In merito alla proposta di una schema sul modello di Sure Kaag ha sottolineato, come dopo la crisi del Covid, “ci sono miliardi e miliardi disponibili che noi possiamo usare. Non credo sia necessario. Dobbiamo liberare i fondi“.
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