
(ANSA) – POPPI (AREZZO), 14 DIC – Due denunciati per
ricettazione e sequestro di sette reperti archeologici di
origine etrusca da parte della guardia di finanza di Poppi
(Arezzo). I reperti risalgono al periodo tra il VII e il VI
secolo a.C., di probabile provenienza dall’area dell’Etruria
meridionale (alto Lazio). Sono manufatti in ceramica e
terracotta di pregiata fattura e di inestimabile valore,
destinati, al tempo, all’utilizzo quotidiano, per conservare
alimenti e bevande. I finanzieri hanno rintracciato i primi
cinque pezzi in un negozio a Poppi durante un controllo
amministrativo, un altro pezzo era nella casa del titolare
dell’esercizio, l’ultimo reperto – un raro recipiente in
terracotta del VI secolo a.C. – in quella di un uomo residente a
Calenzano (Firenze) considerato il “fornitore” dei reperti e
perqusiito, anche per ricostruire i flussi finanziari delle
varie cessioni.
Gli oggetti sono due oinochoe in bucchero (brocca di vino),
un oinochoe in ceramica d’impasto a bocca trilobata, un holmos
(vaso su alto piede) in ceramica d’impasto rosso, un kylix
(coppa per il vino) in bucchero, una olla biconica (recipiente
di terracotta, destinato perlopiù alla cottura o alla
conservazione dei cibi), una tazza attingitoio.
L’intervento è stata svolto in collaborazione con la
Soprintendenza Archeologica di Siena – Grosseto – Arezzo, la
quale ipotizza che, per le tracce di incrostazioni terrose, di
solidificazioni calcaree e, in alcuni casi, di fratture, i
reperti provengano da scavi archeologici non autorizzati.
(ANSA).
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