Sds Belluzzi: “San Marino tra innovazione e identità, pronti alle sfide del futuro” (l’intervista di David Oddone)

Come scriviamo da un pezzo, San Marino si trova a un crocevia decisivo per il proprio sviluppo. Il Segretario agli Interni, Andrea Belluzzi, è protagonista di una serie di iniziative fondamentali, che spaziano dal rafforzamento e forte digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, dalla ridefinizione dei dipartimenti statali in preparazione per l’Accordo di Associazione con l’Unione Europea. Nel corso dell’intervista, Belluzzi condivide le sue visioni, rispondendo alle sfide di oggi con una prospettiva di crescita sostenibile e rispetto delle radici culturali sammarinesi.

Segretario Belluzzi, quali sono gli obiettivi principali del rafforzamento della Pubblica Amministrazione?
“La Pubblica Amministrazione è il cuore pulsante dello Stato, può e deve essere in grado di rispondere con prontezza alle sfide moderne. L’obiettivo primario è creare una struttura ancora più efficiente, digitalizzata e integrata nel contesto europeo. Abbiamo avviato lo studio di una serie di interventi, come il potenziamento degli organici attraverso la mobilità interna e la formazione continua del personale, per garantire che gli uffici pubblici possano operare in modo più snello e trasparente. Ciò è fondamentale non solo per migliorare i servizi offerti ai cittadini, ma anche aumentare efficienza e produzione per attrarre investimenti esteri. San Marino deve dimostrare di essere una realtà affidabile e all’altezza degli standard internazionali”.

L’aumento dei dipartimenti è stato oggetto di dibattito. Può chiarire le ragioni della scelta?
“La decisione di passare da otto a undici dipartimenti nasce dalla necessità di rafforzare le segreterie di Stato con strutture dedicate. Non si tratta di un aumento indiscriminato, ma di una razionalizzazione mirata, 11 posizioni. Ogni direzione di dipartimento avrà personale fisso e non più distaccato, con costi che saranno prossimi allo zero grazie a una gestione oculata delle risorse esistenti. Tale cambiamento è indispensabile per affrontare le nuove competenze derivanti dall’Accordo di Associazione con l’Unione Europea. Non possiamo permetterci di essere impreparati: altri micro-Stati come Andorra hanno investito in risorse dedicate, e San Marino deve fare altrettanto per mantenere la propria competitività”.

L’innovazione tecnologica è al centro della strategia di modernizzazione. Quali progressi sono stati fatti?
“La digitalizzazione è un pilastro fondamentale della nostra strategia. Un esempio concreto è il lancio delle nuove carte d’identità elettroniche, che rispettano gli standard internazionali e offrono maggiore sicurezza grazie a microprocessori avanzati. Abbiamo inoltre avviato progetti per modernizzare la gestione documentale e per migliorare la comunicazione tra gli uffici, riducendo i tempi di attesa e semplificando i processi burocratici. La tecnologia non deve però essere fine a se stessa: il nostro obiettivo è metterla al servizio delle persone, siano essi lavoratori che utenti, per garantire accesso rapido e trasparente ai servizi pubblici”.

Come si inserisce l’Accordo di Associazione con l’UE in questo contesto di riforme?
“L’Accordo di Associazione rappresenta una sfida straordinaria e al contempo un’opportunità unica per San Marino per giocare la sua partita nel mercato unico europeo.
Per integrarsi pienamente nel panorama europeo, è necessario allineare le nostre normative e i nostri standard ai requisiti dell’Unione. Questo significa investire nella formazione del personale, aggiornare le infrastrutture tecnologiche e rendere più efficaci i nostri processi amministrativi. Collaboriamo attivamente con i partner europei per garantire una transizione fluida e sostenibile, preservando al contempo le specificità che rendono San Marino unico. È un equilibrio delicato, ma imprescindibile per il nostro futuro”.

La riforma della cittadinanza e il diritto di voto dei sammarinesi all’estero sono temi molto discussi. Qual è la sua posizione?
“Entrambe le tematiche richiedono un approccio equilibrato e inclusivo. Per quanto riguarda la cittadinanza, è necessario superare il sistema delle sanatorie periodiche e adottare una disciplina organica che eviti discriminazioni, in particolare sulla trasmissione in linea materna. Sul diritto di voto, stiamo valutando soluzioni innovative che consentano ai sammarinesi all’estero di partecipare senza rischiare squilibri elettorali. Possiamo anche avvalerci dell’accompagnamento di importanti istituzioni internazionali per sviluppare soluzioni con l’ausilio di tecnologie innovative. L’idea di un collegio estero è una possibilità, ma occorre definire con precisione il quadro istituzionale e politico di riferimento”.

Il bilancio tecnico e il progetto di legge programmatico hanno sollevato polemiche. Qual è il suo punto di vista?
“Il nostro approccio mira a elevare la qualità delle norme, evitando decisioni affrettate e poco ponderate. Vi sembrano sane quelle maratone consigliari che negli ultimi anni si sono tenute per l’approvazione di documenti di bilancio contenenti iniziative normative di ogni genere? Suddividere il bilancio in due documenti distinti ci permette di garantire maggiore approfondimento tra le forze politiche ed anche trasparenza, sia nell’elaborazione delle politiche economiche sia nella loro discussione parlamentare. Comprendo le critiche dell’opposizione, che ci sono sempre innanzi ad ogni cambiamento, ma ritengo che questo metodo rappresenti una sfida positiva anche per loro: è un invito a un confronto costruttivo sui contenuti, lasciando da parte le polemiche sterili. Il Paese ha bisogno di un salto di qualità, e questa modalità di lavoro ne è un esempio concreto”.

Le dimissioni di Marialaura Marinozzi da Direttrice del Dipartimento Affari Istituzionali e Giustizia hanno destato scalpore, soprattutto per le sue affermazioni sui “freni all’operatività” e sul “caos” nella gestione. Come commenta questa vicenda?
“Le sue dimissioni sono state una decisione autonoma e ponderata di cui ero stato preventivamente informato, accolte dal Congresso di Stato con spirito di rispetto reciproco. La definirei una separazione consensuale. Posso dire che la dottoressa Marinozzi ha ricoperto il suo incarico con impegno e professionalità, e il suo contributo è stato prezioso. Io, insieme al Governo, ho accettato – e non mollo – la sfida di affrontare riforme prioritarie, in particolare quelle istituzionali ed elettorali, che rappresentano una priorità fondamentale per la modernizzazione del Paese. Sono certo la dottoressa Marinozzi continuerà da Dirigente dello Stato Civile a offrire un contributo significativo”.

David Oddone

(La Serenissima)