Tra calo demografico, nuove esigenze educative e un contesto internazionale sempre più interconnesso, il Segretario di Stato alla Cultura e Istruzione, Teodoro Lonfernini, traccia un bilancio delle azioni intraprese e dei progetti futuri per costruire una comunità più inclusiva e resiliente.
Segretario Lonfernini, quali sono le priorità per il sistema educativo in un contesto di calo demografico come quello sammarinese?
“La riduzione delle nascite è una sfida strutturale che richiede un approccio strategico. Abbiamo avviato una riorganizzazione dei plessi scolastici per ottimizzare le risorse, mantenendo alta la qualità dell’istruzione. Parallelamente, stiamo introducendo la sperimentazione della settimana corta, accolta positivamente da molte famiglie, e valutando il passaggio dal quinquennio al quadriennio per gli istituti superiori, in linea con gli standard europei. Tutto ciò è accompagnato da un piano di messa in sicurezza degli edifici scolastici e da un focus sull’innovazione didattica, per preparare i nostri studenti alle sfide del futuro”.
La cultura rappresenta un motore per la coesione sociale. Quali iniziative sono in corso per valorizzarla?
“Credo fermamente che la cultura debba essere un pilastro della nostra identità e un veicolo per l’inclusione. Recentemente, abbiamo celebrato la Giornata del Volontariato, evidenziando il ruolo delle associazioni nella costruzione di una comunità solidale. Inoltre, il nostro impegno si estende alla promozione di eventi culturali e artistici che coinvolgano i giovani, come il progetto teatrale con Roberta Bruzzone sulla violenza di genere. L’obiettivo è utilizzare la cultura come strumento educativo per diffondere valori etici e sensibilizzare su temi sociali cruciali”.
Le recenti iniziative culturali e sportive possono contribuire al rafforzamento dell’educazione e della coesione sociale a San Marino?
“Certamente. La collaborazione tra cultura e sport è di vitale importanza per promuovere un’educazione integrata e rafforzare i legami comunitari. Ad esempio, il recente protocollo firmato con l’Italia, che mira a sostenere gli atleti di interesse nazionale nei loro percorsi educativi, rappresenta un modello di sinergia tra formazione e attività motoria. Una iniziativa che dimostra efficacemente come cultura e sport possano diventare strumenti educativi, fornendo ai giovani non solo competenze tecniche, ma anche valori fondamentali come il rispetto, la disciplina e lo spirito di squadra. Inoltre, i nostri programmi culturali stanno sempre più integrando attività sportive per creare eventi che siano al contempo formativi e inclusivi, con un forte impatto sociale. L’obiettivo è quello di costruire una società dove le differenze diventino una ricchezza e dove la partecipazione attiva dei cittadini, attraverso sport e cultura, rafforzi il senso di comunità e appartenenza”.
San Marino ha una lunga tradizione nella difesa dei diritti umani. Come si declina questo impegno oggi?
“La nostra Repubblica è un esempio storico di tutela dei diritti umani, come dimostrano l’abolizione della pena di morte già nell’Ottocento e la partecipazione attiva al Congresso ‘No Justice without Life’. Continuiamo a sostenere la moratoria universale sulla pena capitale e a promuovere la cultura dei diritti attraverso l’educazione e la diplomazia internazionale. Questo è un ambito in cui San Marino può contribuire significativamente al dibattito globale, riaffermando i valori che ci contraddistinguono”.
In che modo l’istruzione può affrontare temi come l’intelligenza artificiale e la responsabilità sociale?
“L’innovazione tecnologica è una realtà che non possiamo ignorare, ma che va governata con responsabilità. L’Università di San Marino sta giocando un ruolo chiave in tale ambito, organizzando convegni sull’etica nell’intelligenza artificiale e preparando i nostri giovani alle professioni del futuro. Il nostro compito è creare un equilibrio tra progresso tecnologico e valori umani, formando cittadini consapevoli e capaci di contribuire positivamente alla società”.
Ha menzionato il volontariato come elemento centrale per la comunità. Come pensa di incentivarlo ulteriormente?
“Il volontariato è un patrimonio inestimabile per San Marino. Stiamo esplorando la possibilità di istituire un servizio civile per i giovani, in collaborazione con l’Italia, come esperienza formativa e di crescita. Inoltre, intendiamo rafforzare il ruolo delle associazioni culturali e sociali, offrendo spazi e risorse per le loro attività. Credo che l’impegno spontaneo per il bene comune sia un valore da coltivare e trasmettere alle future generazioni”.
Guardando al futuro, qual è la sua visione per il sistema culturale e educativo sammarinese?
“Immagino un sistema integrato, capace di coniugare tradizione e innovazione. Vogliamo rendere la cultura e l’istruzione strumenti di crescita personale e collettiva, in grado di valorizzare le eccellenze del nostro territorio e aprire San Marino al mondo. Nonostante le sfide, credo fermamente che il nostro Paese abbia tutte le carte in regola per essere un modello di inclusione e sostenibilità culturale”.
David Oddone
(La Serenissima)