I Segretari di Stato agli Affari Esteri, Pasquale Valentini, e alle Finanze, Giancarlo Capicchioni, citati dal giornalista Antonio Fabbri nell’articolo pubblicato oggi ne “L’Informazione”, allo scopo di ripristinare la realtà dei fatti desiderano replicare precisando come segue.
Il titolo – “In BCSM non si rispetta la legge con la benedizione di Valentini e Capicchioni” – anticipa in sintesi la questione della presunta mancata applicazione della legge Finanziaria da parte di Banca Centrale, con la connivenza, a detta del giornalista, dei due Segretari di Stato, presenti all’Assemblea dei soci della Banca in qualità di rappresentanti del socio di maggioranza. Il riferimento è alle retribuzioni e/o compensi elargiti a funzionari, consulenti e collaboratori della Banca di Stato.
In realtà, per l’anno corrente Banca Centrale ha confermato l’applicazione della Legge di Bilancio, adeguando l’importo del tetto annuale degli stipendi da 180.000 a 150.000 €, e precisando che tale importo deve ritenersi comprensivo di ogni benefit riconosciuto, da quantificarsi economicamente in modo congruo, così come previsto dall’art. 41 della L. 219/2014.
E’ dunque totalmente privo di ogni fondamento quanto riportato dal giornalista; tanto più che, come si può evincere nel verbale dell’Assemblea dei soci di BCSM, lo stesso Responsabile alle Finanze ha rammentato come la valenza normativa della Legge 219/2014 imponga la sua applicazione, al pari di ogni altra legge.
Circa il cosiddetto “rifiuto delle banche”, citato da Fabbri, occorre sgombrare il campo da interpretazioni dei fatti errate e fuorvianti. In sede di Assemblea, esponendo le proprie perplessità, i rappresentanti delle banche sammarinesi hanno chiesto chiarimenti in ordine all’applicazione della disposizione in oggetto, che potrebbe creare problemi all’interno degli istituti bancari. A tale specifica richiesta, i due Segretari di Stato hanno manifestato il proprio impegno a un ulteriore approfondimento, per addivenire a una decisione condivisa. Su tale punto, e non quindi sull’applicazione della normativa nei confronti di Banca Centrale – i soci di minoranza hanno ritenuto di astenersi dalla votazione.
La Segreteria di Stato agli Affari Esteri e Politici
La Segreteria di Stato alle Finanze e Bilancio
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Che cosa aveva scritto Fabbri? Ecco qui di seguito l’articolo:
Banca Centrale non rispetta la legge con la benedizione dei segretari di Stato Pasquale Valentini e Giancarlo Capicchioni. Questa l’estrema sintesi di quanto accaduto ieri durante l’assemblea dei soci di Via del Voltone. Tra l’altro con la contrarietà delle banche soci di minoranza. E non rispetta la legge per preservare gli alti stipendi e i benefit dei vertici.
In barba al tetto massimo.
Nella legge di bilancio approvata nel dicembre 2014 è stato inserito un emendamento all’articolo 35 bis che recita: “con decorrenza 1 gennaio 2015 il tetto annuale previsto , alla lettera a del comma 3 dell’articolo 50 della legge n.174/2013 non può superare l’importo di euro 150mila comprensivo di ogni benefit riconosciuto che deve essere quantificato economicamente in modo congruo. La superiore disposizione si applica altresì ai soggetti economici privati che beneficiano di provvedimenti Straordinari sul credito di imposta o di altri provvedimenti straordinari a sostegno del sistema del eredito fino al perdurare dei predetti provvedimenti”. Questa norma è riferita a membri di organi di amministrazione e di controllo, dirigenti, dipendenti, collaboratori in via continuativa assimilabili ai dipendenti, delle Società e Enti partecipati dallo Stato, e riguarda dunque anche quelle banche che beneficiano del credito di imposta. Ebbene, per attuare quella legge sono stati emessi decreti che prevedono, per la parte eccedente i 150mila euro, delle decurtazioni percentuali in modo da rientrare. La decisione arzigogolata dell’assemblea, promossa dal Presidente di Bcsm Renato Clarizia, è stata formalmente proposta dal Segretario alle Finanze in rappresentanza dello stato, socio di maggioranza.
Norme optional
Quindi in Banca Centrale si possono permettere di non rispettare le leggi del Consiglio, interpretandole a proprio piacimento. E che non la rispetteranno lo hanno sostenuto i vertici di Via del Voltone, protetti dal governo, che evidentemente non hanno nessuna intenzione di vedersi tagliare i loro lauti compensi. Lo si era capito, d’altra parte, quando hanno iniziato a magnificare i risultati ottenuti. O presunti tali. Addirittura non solo questa posizione è stata avallata dalla politica, ma addirittura avanzata dal Segretario alle Finanze. Ma non finisce qui.
L’appartamento benefit
La legge dice che anche i benefit devono essere ricompresi nel calcolo dei 150mila euro di tetto massimo. L’appartamento dato in comodato – cioè gratis – al direttore Mario Giannini, non era stato fatto rientrare tra questi benefit e quindi nel calcolo dello stipendio facendo da cumulo per il tetto massimo. Decisione questa che, pare, sia stata poi fatta ritrattare.
L’avallo politico agli stipendioni
La cosa bizzarra è che su questa posizione interpretati va di mancato rispetto di una legge votata dal Consiglio grande e generale, c’è stato anche il plauso del Segretario Pasquale Valentini, che si sarebbe chiamato fuori dalla approvazione di quella norma, essendo stata votata dal Consiglio dove lui, come Segretario di Stato, non ha partecipato al voto. Una legge che, tra l’altro, non condividerebbe, benedicendone dunque la disapplicazione. Posizione avallata pure dal Segretario alle finanze, addirittura usato dai vertici di Bcsm per proporre l’interpretazione.
Il rifiuto delle banche
Ad avere più giudizio, questa volta, sono stati i soci di minoranza seduti in assemblea, le rappresentanze delle banche. Queste si sono rifiutate di votare favorevolmente la proposta interpretativa di non considerare il tetto massimo di 150mila euro di stipendio annuale per i vertici di Banca centrale ed hanno quindi scelto, per protesta, di astenersi dalla votazione. Sul pastrocchio che sta succedendo in Via del Voltone – tra emolumenti fuori controllo, autosospensioni e autoriabilitazioni – non si è ancora pronunciato il Consiglio direttivo di Bcsm che, comunque, ha in programma per oggi una propria riunione. Inevitabile che si discuta dei punti critici emersi in questi giorni.
a .f.
L’Informazione