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Continuano le polemiche sui prezzi dei carburanti dopo l’annullamento del taglio delle accise da parte del governo Meloni. L’ultimo a intervenire in ordine temporale è stato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che nel corso del question time in Senato, interrogato sul costo dei carburanti, ha dichiarato: “Il governo si riserva di adottare le misure di riduzione delle accise in funzione di una norma che, come avrete modo di vedere nel decreto legge approvato il 10 gennaio 2023, consentirà un’azione in questo senso da parte del governo in relazione all’incremento verificato dei prezzi dei carburanti“.
Giancarlo Giorgetti, nel corso del suo intervento ha fatto notare che “salvo sporadici casi, il prezzo osservato in questi giorni è tornato ad essere prossimo a quello registrato ad inizio agosto 2022“. Una precisazione importante, che spegne le polemiche, considerando che in quel periodo era ancora in vigore l’abbattimento delle accise, come misura d’emergenza, voluta dal precedente governo.
Tutta la polemica fin qui portata avanti dalla sinistra, quindi, appare quanto mai e sempre più pretestuosa in riferimento allo specifico argomento. Prima di intervenire al Consiglio dei ministri, inoltre, il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, ha spiegato che “ci saranno correttivi per agevolare chi utilizza i mezzi in termini produttivi. Alcune cose le avevamo già fatte in legge di stabilità, per salvaguardare agricoltura, pesca e autotrasporto“. Il governo, come sottolineato da più parti, si sta muovendo per limitare i rincari sulla popolazione ma, come ha sottolineato Lollobrigida, “le risorse che sono state lasciate a questo governo sono sotto gli occhi di tutti, sono scritte nei numeri e quindi bisogna fare delle scelte“.
L’intervento del governo ricade interamente all’interno delle linee guida dell’Unione europea, che “ha stigmatizzato interventi orizzontali come quello previsto per le accise, che era stato effettuato in una fase in cui il costo del carburante era molto più elevato“. Il ministro ha quindi ricordato che “Francia e Spagna hanno fatto la stessa scelta del governo italiano“, a dimostrazione che il governo si sta muovendo all’interno di un perimetro condiviso.
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