Venerdì pomeriggio, resto bloccato sul lungotevere nonostante le mie due ruote. Clacson, sgommate, improperi. Cosa ha reso il venerdì ancora più infernale del solito? Lo sciopero dei mezzi, qualcosa a cui i romani, come tutti gli italiani, si erano abituati prima del Covid ma a cui oggi, uscita un’Italia più rabbiosa, sembrano meno tolleranti. Soprattutto perché la motivazione dello sciopero di ieri è singolare: contro il super green pass. L’inflazione schizza alle stelle, la crisi energetica è alle porte, le aziende di trasporto pubblico sono quasi ovunque dei carrozzoni sull’orlo del fallimento, e i sindacati organizzano uno sciopero contro una misura presente già da tempo, il tampone per recarsi al lavoro – che peraltro vorrebbero gratuito. Lo sciopero del venerdì, soprattutto se prenatalizio, è un classico del sindacalismo confederale e di base, ed è legittimo il sospetto che la scelta del giorno sia finalizzata a un week end lungo. L’astensione dal lavoro è sempre un diritto ma non assoluto: è regolato quando riguarda i servizi pubblici, visto che è l’azione di una minoranza intenta a danneggiare la maggioranza. La quale può tollerare o addirittura solidarizzare se le rivendicazioni sono di carattere economico. Molto meno quando esse appaiono di carattere politico, come appunto quella contro il lasciapassare verde, una causa che per di più rappresenta una minoranza, rispettabile come rispettabile è la sua decisione e legittima l’opposizione a una misura come il lasciapassare verde, non esente da critiche. Ma organizzare scioperi in danno dei cittadini colpevoli solo di essersi vaccinati non è certo il buon viatico per rendere simpatica questa causa. Male quindi farebbe una parte del centrodestra a pendere eccessivamente per questa minoranza. I moderati e i conservatori non sono contro gli scioperi ma contro la scioperomania sì, e non amano quelli politici, una specialità della sinistra. La destra e i moderati cercano sempre di rappresentare la maggioranza silenziosa: quella che lavora e vuole muoversi, non la minoranza che incrocia le braccia e marcia in piazza. Come diceva André Malraux, il gollismo è il «metrò alle sei di sera». Non quelli che il metro lo bloccano.
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