Lo conobbi nei primissimi anni novanta quando ero un ragazzino convinto, con kefiah al collo d’ordinanza, di essere dalla parte giusta della Storia.
Mi capitò tra le mani il suo “Tecnica post moderna del colpo di Stato, magistrati e giornalisti” e da allora cominciai a coltivare il dubbio; non avrei più smesso.
Quando, molti anni dopo, mi onorò della sua amicizia scoprii che oltre che un fine intellettuale ed un uomo libero (questo invero traspariva già dalle sue pagine) era pure un galantuomo.
Ti sia lieve la terra amico mio e, per quanto nelle nostre forze, ti assicuro che continueremo a batterci per la tua idea di Libertà.
Massimiliano Annetta