“Se solo sapessero…”. La lettera della sorella della Meloni

Un grande orgoglio e un attestato di stima, ma anche un messaggio di vicinanza. La lettera di Arianna Meloni alla sorella Giorgia è diventata virale sui social network, uno scritto per augurarle buon lavoro e per ripercorrere la campagna elettorale appena terminata.“Se solo sapessero l’ansia che hai provato, come quella prima volta a Porta a Porta”, l’esordio: “Le notti passate in bianco a studiare. I silenzi e le angosce, spesso insieme, per capire, riflettere e guardarsi intorno. Gli sfoghi, quando eri troppo stanca e sapevi che con me potevi mostrare il tuo lato vulnerabile – le sue parole su FacebookNon ti ho visto mai cedere alle lusinghe del potere, mai privilegiare il tuo interesse personale rispetto a quello che consideravi giusto fare per questa Nazione”.

La lettera di Arianna Meloni

Nessun aiuto, anzi molti ostacoli, nel percorso di Giorgia Meloni, definita dalla sorella Arianna una persona e una leader credibile. Talmente credibile “da essere riuscita ad affermarsi come donna e come madre in un mondo che soprattutto alle donne non regala nulla”. Arianna ha rimarcato l’orgoglio di essere la sorella di Giorgia: “Ti accompagnerò sul monte Fato a gettare quell’anello nel fuoco, come Sam con Frodo, sapendo che non è la mia storia che verrà raccontata, ma la tua, come è giusto che sia. Mi basterà sapere che sono stata utile in qualche modo in questa grande avventura che stai costruendo, perché quando avevi bisogno di riposare, di piangere, di rilassarti o di un consiglio, io c’ero”.

Arianna ha ripercorso la carriera della sorella, a partire dal congresso di AN del 2002, dal timore di una figuraccia per il discorso davanti a 5 mila persone. “Eri terrorizzata”, il ricordo della sorella della leader di FdI, all’epoca presidente dei giovani del partito: “Poi hai cominciato a parlare e la sala è rimasta muta, ad ascoltare”.

“Io ci sono e non sono l’unica”

A tal proposito, Arianna ha voluto citare le parole di Tolkien utilizzate dalla sorella per chiudere quell’intervento: “Non sta a noi dominare tutte le maree del mondo. Il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo, sradicando il male dai campi che conosciamo, al fine di lasciare a coloro che verranno dopo terra sana e pulita da coltivare”. L’augurio di un buon lavoro, in conclusione, con una certezza:“Io ci sono e non sono l’unica. Questa volta siamo in tanti”.


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