Dichiarazione-stampa di Gianluca Vinci Segretario della Lega Nord Emilia
Emilia laboratorio Pd delle politiche pro-LGBT. La giunta del sindaco Merola ha deciso di promuovere una massiccia azione di sostegno e diffusione ideologica, assegnando lo storico complesso della “Salara” a 14 associazioni pro LGBT: Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali. Un vero e proprio diktat quello imposto dalla giunta Merola, dopo le lotte operaie e quelle femministe, ormai da anni il Pd emiliano ha sposato la battaglia a favore del mondo LGBT, ma è un attacco, per niente velato, alla famiglia tradizionale e alla nostra cultura cristiana.
Nel “patto”stabilito dal sindaco bolognese s’intende inoltre utilizzare denaro e risorse pubbliche attraverso partecipazione dei propri uffici, servizi e personale, esenzioni e agevolazioni in materia di canoni e tributi locali, erogazione di contributi economici, concessione di spazi pubblici e immobili del Comune, utilizzo dei mezzi di informazione dell’amministrazione e molto altro ancora. Tutti privilegi che alle famiglie tradizionali in difficoltà, che sono tantissime, non sono concessi. A Bologna non si è mai verificato alcun caso di omofobia, per cui non si capisce cosa si debba tutelare.
E da Bologna ci si sposta a Reggio dove il 3 giugno si svolgerà il “Remilia Pride”. L’amministrazione reggiana non si è limitata a concedere lo spazio per la manifestazione ma, come i governi Pd emiliani, ne ha abbracciato pienamente ed entusiasticamente le rivendicazioni, si tratta più di una battaglia politica, che ideologica. Un’amministrazione seria dovrebbe rinunciare alla propaganda e dimostrarsi rispettosa della sensibilità di tutti i cittadini, anche di coloro che combattono l’omofobia, ma prendono le distanze dall’orgoglio gay.