Sei Nazioni: con l’Inghilterra Italia bene solo un tempo

E’ una nazionale diversa, l’Italrugby, da quando a guidarla è il neozelandese Kiern Crowley, che ancora non parla la lingua del Paese in cui lavora da sei anni ma riesce ugualmente a trasmettere i suoi insegnamenti. Tutto ciò per dire che la squadra azzurra che prima crollava nei secondi tempi, ora nella ripresa riesce perfino a farla quasi da padrona, sul campo di una rivale di rango come l’Inghilterra, reggendo alla grande il confronto. Peccato però che nel primo tempo Capuozzo e compagni siano stati dominati ed è stato proprio questo che, alla fine, ha fatto la differenza, con il successo per 31-14 degli inglesi, con quattro mete a due a favore di Farrell e soci. Gli azzurri pagano la sofferenza in mischia e sui drive avanzanti dell’Inghilterra, fattori risultati decisivi in questa sfida. I padroni di casa, molto aggressivi, l’hanno messa sul piano fisico, e in più hanno trovato la complicità di un arbitro neozelandese che probabilmente avrà patito anche lui l’emozione e il fascino di Twickenham, un po’ come gli azzurri per i primi venti minuti del match. Alla fine è arrivata una sconfitta in fondo prevista ma l’Italia ha confermato che può giocarsela con chiunque, e oggi lo ha fatto manovrando per venti minuti in inferiorità numerica e con l’handicap di aver perso per infortunio già al 23′ il suo capitano Lamaro. Però le corse e gli scatti di Capuozzo, le mete di Riccioni e Fusco, il ritorno di Polledri e la bella prova di Negri fanno ben sperare per il futuro, anche quello immediato pur se nel prossimo turno, sabato 25, all’Olimpico arriverà la nazionale attualmente n.1 al mondo, ovvero l’Irlanda che sta primeggiando anche in questo Sei Nazioni.azzurri continuano a giocare divertendo gli 81.609 di Twickenham ma a segnare è l’Inghilterra con Arundell. Finisce 31-14. 

   

L’inizio del match è molto spezzettato, tante mischie con l’Italia che rimette a posto le cose dopo un inizio difficile, poi però alla prima occasione l’Inghilterra colpisce. Farrell rinuncia ai pali e batte il primo calcio di punizione del match in touche, la maul è avanzante e Jack Willis finalizza per la prima meta: 7-0 con Farrell che trasforma. L’Italia risponde a sua volta rinunciando ai pali per tentare il colpo grosso. Ma l’Inghilterra risponde ‘presente’ dal punto di vista fisico e difensivo e l’azione sfuma. Al 23′ Lamaro, che già zoppicava, è costretto a dare forfeit nonostante il tentativo di rimanere in campo. Al suo posto Zuliani. Gli inglesi spingono ancora, mettono alla frusta l’Italia con la maul e dopo tre falli consecutivi Lorenzo Cannone paga per tutti e viene ammonito. Sugli sviluppi dell’azione successiva, Chessum finalizza per il 14-0. In 14 l’Italia prova a tenere duro, ma non riesce ad uscire dai propri 22. L’arbitro annulla una meta a Van Poortvliet per ostruzione, ma nell’azione successiva George finalizza un’altra maul avanzante: il primo tempo si chiude sul 19-0. Nella ripresa l’Italia cambia marcia, e avanza con giocate rapide nel ripulire i punti d’incontro. Capuozzo apre in due la difesa inglese, i fratelli Cannone caricano e avanzano, Varney prova in prima persona e viene placcato alto, e Riccioni nella carica successiva segna il 19-7. Poi però l’arbitro neozelandese Doleman punisce ancora gli avanti italiani: meta di punizione, cartellino giallo per Ferrari e inglesi a quota 26. Gli azzurri non mollano, spingono e corrono con l’ovale in mano, ci provano ancora il solito Capuozzo, e Bruno e Polledri, prima che Fusco, appena entrato, segni una meta che ricorderà per sempre. Gi


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