E’ STATO trovato ieri mattina con la gola tagliata, in un lago di sangue, adagiato sul proprio scooter appoggiato sul muro dell’abitazione. Mancano pochi minuti alle 7 quando la sagoma di Alessandro Zamboni, 46 anni, enologo e titolare del frequentatissimo ‘Enoforum’, un wine bar nel cuore di Senigallia, viene notata accasciata su un Piaggio X9 completamente insanguinato. L’uomo è riverso su se stesso, con una gamba allungata e senza una scarpa. La dinamica di questo episodio è tutta da chiarire anche se anche se i carabinieri propendono per un incidente. L’uomo, dicono, è rimasto sull’asfalto ed è morto dissanguato. Questa almeno la versione ufficiale.
Ad avvicinarsi per primo è il titolare di una vicina pasticceria, di rientro dalle consegne ai bar. «Volevo solamente sistemare quel motorino che rischiava di cadere – spiega -. Ma più mi avvicinavo e più notavo che, nascosto dalla carena, c’era un corpo privo di vita. E’ a quel punto che ho chiamato il 112 dicendo: ‘Correte, c’è un morto in via Smirne’». Zamboni è in un lago di sangue, troppo sangue per pensare ad un incidente. Strana è poi la postura che ha assunto. La gola lacerata, quasi aperta, fa pensare subito ad una dinamica difficile da ricostruire fino a quando il personale del 118 non collega quello scooter a due telefonate arrivate al centralino, tra le 2 e le 3, da parte di alcuni automobilisti che lungo l’Arceviese, in direzione Senigallia, chiedevano l’intervento dei mezzi di soccorso per uno scooterista che era caduto a terra e che aveva rifiutato qualsiasi tipo di aiuto nonostante perdesse sangue. Il 118 aveva inviato sul posto, entrambe le volte, l’ambulanza ma senza trovare nessuno. (…) Il Resto del Carlino
