«Senza incentivi altre compagnie aeree lasceranno il Fellini». I tour operator: «Da Rimini ancora nessuna offerta»

UNA COMPAGNIA, la Vim airlines, ha già fatto le valigie. Resterà ad Ancona, anziché scegliere di operare i voli da Rimini, come inizialmente concordato con Airiminum. E potrebbe non essere l’unica. In queste ore il tam tam tra vettori e tour operator russi si sta diffondendo sempre di più. Le sirene’ dell’aeroporto di Ancona, che ha messo sul piatto un contributo alle compagnie e agli operatori importante (pare fino a 21 euro per ogni passeggero russo che sbarca nelle Marche), e la concorrenza di altri scali, stanno drasticamente complicando la ripartenza dell’aeroporto Fellini’, che era stata annunciata da Airiminum il 7 marzo con un volo da Mosca proprio di Vim airlines. ANCHE I TOUR operator prendono tempo, e aspettano che la società di gestione del Fellini’ faccia loro una proposta seria, concreta. «Prima di tutto ribadisce Paolo Bisi del Pac tour, uno tra i più importanti tour operator russi a Rimini in questi anni insieme alla Danko abbiamo bisogno di certezze. La riapertura dell’aeroporto sta slittando continuamente, prima si era detto a San Valentino, poi a fine febbraio, poi il 7 marzo. E’ una situazione complicata, perché non ci permette una programmazione». ALL’INCERTEZZA sulla ripartenza dell’attività si aggiunge poi la questione, non meno importante, dei contributi. Le proposte di Ancona a vettori e tour operator russi sono talmente allettanti, che se Airiminum non risponderà dal canto suo con una proposta convincente. «Anche durante il periodo in cui l’aeroporto è stato amministrato dal curatore fallimentare di Aeradria, Renato Santini ricorda Bisi un contributo ai tour operator e alle compagnie, seppur minimo, è sempre stato garantito. Non è una questione solo di soldi, ci possono essere agevolazioni di vario genere. In un momento così difficile come questo, in cui i turisti viaggiano molto meno (si prevede un calo del 50% quest’anno) e spendono meno, è inevitabile anche al lato economico». Per la cronaca, sotto la gestione Santini il Fellini’ pagava all’incirca 7 euro a passeggero, nonostante questo il bilancio dell’aeroporto nel 2014 si è chiuso in attivo. Le trattative con le compagnie ora le porta avanti Marco Consalvo, il nuovo direttore generale dell’aeroporto, che sta spiegando ai vettori come Airiminum non sia disposta a versare i contributi come in passato. «Non sta a noi decidere le condizioni conclude Bisi L’importante è che Rimini riparta e lo faccia al più presto. Ma si sta perdendo molto, troppo tempo. Di questo passo, è difficile pensare che il Fellini’ riesca a ripartire prima del mese di aprile». Ovvero quando ormai la partita per i voli estivi dalla Russia è chiusa. Il resto del Carlino