L’ex presidente è alla guida della Only Italia sulla quale sono in corso accertamenti di Procura e Guardia di Finanza di Savona
La sorpresa arriva direttamente dal sito della Icr Polska inc. alla verifica del certificato di conformità riferito proprio all’ente polacco per quanto riguarda una partita di mascherine importate in Italia dalla Cina dalla Only Italia logistics arl con sede a Roma e di cui amministratrice unica è Irene Pivetti, ex presidente della Camera come Lega Nord, poi Udeur e nel 2019 in corsa alle Europee con Forza Italia.
È sufficiente inserire il codice della certificazione (M9400720) per veder comparire l’inquietante avviso («non valida o fake») a smentire la presunta conformità alla direttiva dei dispositivi medici 93/42/EEC delle mascherine (vendute nella farmacia Saettone, come FFp2) che sono state sequestrate dalla guardia di finanza di Savona nelle scorse settimane non appena sbarcate all’aeroporto di Milano Malpensa.
Una prima partita di 160 mila dispositivi su cui sono in corso indagini.Controlli che starebbero cercando di far luce su almeno un milione e mezzo di dispositivi già commercializzati in almeno 500 farmacie in tutta Italia.Qualche dubbio era arrivato già dall’esame del sito di Accredia, l’ente unico nazionale di accreditamento designato dal governo italiano, in applicazione del Regolamento europeo 765/2008, ad attestare la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità degli organismi di certificazione, ispezione e verifica, e dei laboratori di prova e taratura.
E proprio dal sito, nel paragrafo sulla validità dei certificati viene portato ad esempio proprio quello della Icr con il chiarimento che «stanno circolando documenti simili a dei certificati del tipo di DPI ai sensi del Regolamento UE 2016/425 DPI ma che non lo sono».
L’amministratore dell’azienda importatrice, Irene Pivetti, non è indagata, anche se la magistratura savonese ha avviato un’inchiesta sulla vendita di quelle maschere da parte della farmacia Saettone di Savona.
Nasce proprio da lì il percorso a ritroso degli uomini del colonnello Giovanni Palma, coordinati dal sostituto procuratore Giovanni Battista Ferro, che ha portato alla Only Italia Logistics. Un consorzio dal capitale sociale di 50 mila euro, i cui soci sono quattro società: la Only Italia Club srl (che detiene il 70 %) con sede a San Marino; la Only Italia Tech e Trade (25%) con sede a Varsavia (Polonia); la Ca.TT. Iva (3%) società cooperativa di servizi con sede a Marino (Roma) e Furlog srl (2%) di Bologna.
Nei giorni scorsi la stessa Irene Pivetti ha confermato nel programma tv “Mattino Cinque” «di importare mascherine dalla Cina e di trovarmi di fronte ad un combattimento all’arma bianca in un mercato internazionale pieno di gente senza scrupoli». Only Italia però non ha risposto alle mail inviate dalle sedi di Roma e Milano sul tema certificati e sequestri.Come detto l’inchiesta è scattata da Savona con il sequestro di circa 1800 mascherine al responsabile della farmacia savonese, Federico Saettone, indagato per frode in commercio non avendo presentato l’autocertificazione di quei dispositivi, ma a sua discolpa ha presentato il certificato di conformità consegnatogli dal broker Easypharm di Roma. «Da diversi giorni non riesco più a contattare il referente commerciale dell’importatore» sottolinea Flavio Passacantando, il broker.
E proprio da quest’ultima azienda la magistratura è arrivata alla Only Italia e all’ex onorevole Irene Pivetti che ha firmato i verbali di sequestro delle mascherine. Nel frattempo il pm Ferro ha dato incarico a un consulente di valutare la bontà e l’utilizzabilità delle mascherine sequestrate dalle fiamme gialle. Fabio Caocci, dirigente della Asl 2 ha il compito di verificare la realizzazione dei dispositivi per accertare se si tratta di FFp2, oppure se possono essere retrocesse a mascherine chirurgiche.E dalla relazione del consulente dipenderà il percorso del fascicolo. Da parte sua Federico Saettone, per mano dell’avvocato Fausto Mazzitelli, ha depositato tutta la documentazione necessaria alla difesa anche se l’accusa è di aver messo in vendita dispositivi senza l’autocertificazione per l’utilizzo.
L’articolo 16 del decreto 18 /2020 infatti prevede la possibilità di importare mascherine facciali (non dispositivi ad uso medico) senza marchio UE e soprattutto senza necessità di autorizzazione dell’Istituto Superiore di Sanità a condizione di presentare un’autocertificazione del prodotto. Il Secolo XIX
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L’ex presidente è alla guida della Only Italia sulla quale sono in corso accertamenti di Procura e Guardia di Finanza di Savona
Savona – «Invalid or fake». La sorpresa arriva direttamente dal sito della Icr Polska inc. alla verifica del certificato di conformità riferito proprio all’ente polacco per quanto riguarda una partita di mascherine importate in Italia dalla Cina dalla Only Italia logistics arl con sede a Roma e di cui amministratrice unica è Irene Pivetti, ex presidente della Camera come Lega Nord, poi Udeur e nel 2019 in corsa alle Europee con Forza Italia.
È sufficiente inserire il codice della certificazione (M9400720) per veder comparire l’inquietante avviso («non valida o fake») a smentire la presunta conformità alla direttiva dei dispositivi medici 93/42/EEC delle mascherine (vendute nella farmacia Saettone, come FFp2) che sono state sequestrate dalla guardia di finanza di Savona nelle scorse settimane non appena sbarcate all’aeroporto di Milano Malpensa.
Una prima partita di 160 mila dispositivi su cui sono in corso indagini.Controlli che starebbero cercando di far luce su almeno un milione e mezzo di dispositivi già commercializzati in almeno 500 farmacie in tutta Italia.Qualche dubbio era arrivato già dall’esame del sito di Accredia, l’ente unico nazionale di accreditamento designato dal governo italiano, in applicazione del Regolamento europeo 765/2008, ad attestare la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità degli organismi di certificazione, ispezione e verifica, e dei laboratori di prova e taratura.
E proprio dal sito, nel paragrafo sulla validità dei certificati viene portato ad esempio proprio quello della Icr con il chiarimento che «stanno circolando documenti simili a dei certificati del tipo di DPI ai sensi del Regolamento UE 2016/425 DPI ma che non lo sono».
L’amministratore dell’azienda importatrice, Irene Pivetti, non è indagata, anche se la magistratura savonese ha avviato un’inchiesta sulla vendita di quelle maschere da parte della farmacia Saettone di Savona.
Nasce proprio da lì il percorso a ritroso degli uomini del colonnello Giovanni Palma, coordinati dal sostituto procuratore Giovanni Battista Ferro, che ha portato alla Only Italia Logistics. Un consorzio dal capitale sociale di 50 mila euro, i cui soci sono quattro società: la Only Italia Club srl (che detiene il 70 %) con sede a San Marino; la Only Italia Tech e Trade (25%) con sede a Varsavia (Polonia); la Ca.TT. Iva (3%) società cooperativa di servizi con sede a Marino (Roma) e Furlog srl (2%) di Bologna.
Nei giorni scorsi la stessa Irene Pivetti ha confermato nel programma tv “Mattino Cinque” «di importare mascherine dalla Cina e di trovarmi di fronte ad un combattimento all’arma bianca in un mercato internazionale pieno di gente senza scrupoli». Only Italia però non ha risposto alle mail inviate dalle sedi di Roma e Milano sul tema certificati e sequestri.Come detto l’inchiesta è scattata da Savona con il sequestro di circa 1800 mascherine al responsabile della farmacia savonese, Federico Saettone, indagato per frode in commercio non avendo presentato l’autocertificazione di quei dispositivi, ma a sua discolpa ha presentato il certificato di conformità consegnatogli dal broker Easypharm di Roma. «Da diversi giorni non riesco più a contattare il referente commerciale dell’importatore» sottolinea Flavio Passacantando, il broker.
E proprio da quest’ultima azienda la magistratura è arrivata alla Only Italia e all’ex onorevole Irene Pivetti che ha firmato i verbali di sequestro delle mascherine. Nel frattempo il pm Ferro ha dato incarico a un consulente di valutare la bontà e l’utilizzabilità delle mascherine sequestrate dalle fiamme gialle. Fabio Caocci, dirigente della Asl 2 ha il compito di verificare la realizzazione dei dispositivi per accertare se si tratta di FFp2, oppure se possono essere retrocesse a mascherine chirurgiche.E dalla relazione del consulente dipenderà il percorso del fascicolo. Da parte sua Federico Saettone, per mano dell’avvocato Fausto Mazzitelli, ha depositato tutta la documentazione necessaria alla difesa anche se l’accusa è di aver messo in vendita dispositivi senza l’autocertificazione per l’utilizzo.
L’articolo 16 del decreto 18 /2020 infatti prevede la possibilità di importare mascherine facciali (non dispositivi ad uso medico) senza marchio UE e soprattutto senza necessità di autorizzazione dell’Istituto Superiore di Sanità a condizione di presentare un’autocertificazione del prodotto.-