Sequestro da 40 milioni a imprenditore legato alla camorra

(ANSA) – NAPOLI, 06 MAG – Beni per circa 40 milioni di euro
riconducibili all’imprenditore Carmine Chianese, 62enne di
Melito di Napoli, ritenuto contiguo alla criminalità organizzata
campana, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di
Napoli e Bologna.
    Il decreto di sequestro – emesso dalla Sezione per
l’Applicazione delle Misure di Prevenzione del Tribunale di
Napoli (presidente Teresa Areniello) su richiesta della
Direzione distrettuale antimafia – riguarda parecchi beni
(mobili e immobili) intestati anche i suoi congiunti (moglie e
figlie).
    Le indagini del Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria
della Guardia di Finanza di Napoli hanno acclarato “l’esistenza
di redditi dichiarati del tutto irrilevanti e decisamente
incongruenti rispetto agli investimenti finanziari, patrimoniali
e societari eseguiti nel periodo 2020-2021”.
    Di conseguenza, in applicazione delle disposizioni del “Codice
Antimafia” sono stati sequestrati 103 immobili siti a Melito di
Napoli, 7 rapporti finanziari, un’autovettura (una Toyota), due
compendi aziendali e le quote di due società.
    L’imprenditore è stato già condannato in primo grado a quattro
anni di reclusione per aver riciclato denaro ottenuto con delle
truffe assicurative messe a segno da una persona vicina a
diversi clan di camorra, anch’egli destinatario di un sequestro
lo scorso dicembre. Carmine Chianese, inoltre, è anche imputato nel processo su
una grave vicenda di lottizzazione abusiva e di truffa aggravata
ai danni del Comune di Melito, la cosiddetta speculazione del
Parco Primavera, riguardante la trasformazione di una zona
commerciale in zona residenziale, nella quale emerse il
coinvolgimento del clan Di Lauro e, successivamente, del clan
degli scissionisti. (ANSA).
   


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