Sequestro lampo, notizia infondata

Il caso del presunto ‘rapimento lampo’ arriva a Palazzo Pubblico. Sulla bocca di tutti, ma non nei fascicoli in mano al governo. Che, secondo quanto riferito da uno dei congressisti, non ha mai ricevuto comunicazioni ufficiali da parte di tribunale e Gendarmeria.
Ieri mattina, appena avviati i lavori del parlamento, il consigliere Giovanni Lonfernini, targato Upr, ha chiesto spiegazioni all’esecutivo proprio sulla notizia del presunto sequestro lampo ai danni di un imprenditore sammarinese. Che, per salvare il figlio, avrebbe sborsato alla malavita dai 3 ai 5 milioni di euro.
Il governo, però, non è riuscito a soddisfare le curiosità dell’aula (e del Paese) negando la risposta alla domanda del consigliere dell’opposizione.
Si accavallano così, incontrollate, le più fantasiose delle indiscrezioni. Fioccano i nomi degli imprenditori (uno in particolare), si sprecano le ipotesi sulle cifre pagate. Ma nulla è certo. Anzi. Anche la fondatezza della notizia, pubblicata ieri dal Nuovo quotidiano di Rimini, viene messa in discussione.
Per quanto riguarda le forze di polizia, la Gendarmeria, attenta a verificare la fondatezza delle ‘voci’ che circolano da diverso tempo a riguardo, non ha aperto un’indagine.
Insomma, gli elementi a disposizione non escludono che quelle che fino a ieri sono state voci possano restare tali. Per sempre.